Ho passato quasi tutta la giornata di sabato scorso ad assistere al convegno “Confronto, Libertà, Partecipazione 2011”, organizzato dai movimenti giovanili di PdL, PD, UDC, IDV e Lega Nord, con il contributo di Regione, Provincia, Comuni di Alessandria, Acqui Terme, Casale, Novi,Ovada, Tortona, Valenza.
Al di la dello (scarso) numero dei partecipanti (qualche decina?), quello che mi ha colpito in negativo è stata la qualità degli interventi. Per carità, tutti bravi ragazzi, corretti, educati, alcuni anche ben preparati sull’argomento trattato, ma........
Il dibattito è stato molto educato, le diverse posizioni sono state esposte in modo corretto, nessuno ha urlato o interrotto per sopraffare chi esponeva una >tesi diversa o contraria. Anche gli applausi sono stati equamente attribuiti a tutti, salvo che al pomeriggio, ove nella tavola rotonda con i “grandi” si è vista la presenza delle “tifoserie”, ma…..
Ma è che da giovani di venti – ventiquattro anni mi sarei aspettato qualcosa >di molto, molto diverso, da una critica o da una difesa della riforma Gelmini, o da una richiesta di maggiori interventi degli Enti Locali per le sedi universitarie alessandrine, cioè dalla ripetizione di tesi e argomenti già svolti nei partiti dai “grandi”.
Non voglio ripensare alle motivazioni per le quali un giovane della mia >generazione è entrato in politica (accennerò, per quel che mi riguarda a un solo episodio: 1956: invasione dell’Ungheria, manifestazioni di piazza, cariche della "celere"), ma, con quello che succede oggi in Italia, ascoltare dei bravi ragazzi che discutono molto correttamente su argomenti anche importanti di politica scolastica o di equilibrio fra i poteri o di politica estera, in modo così educato da costituire certo un buon esempio per gli adulti che si azzannano invece nei dibattiti televisivi, non credo che possa essere trainante per altri giovani.
Oggi in Italia, dove tra i giovani di età compresa tra i 16 e i 29 anni solo uno su quattro trova un lavoro, dove 800.000 donne in dieci anni avendo avuto un figlio, si son viste costrette a lasciare il lavoro, dove 2 Milioni di anziani son costretti a vivere con meno di 500 Euro al mese,dove la corruzione dilaga ad ogni livello, dove le varie mafie conquistano spazi anche nel Nord opulento e operoso, i giovani dovrebbero indignarsi, scendere in piazza, come è accaduto in Tunisia, in Egitto, in Siria ed ora anche in Spagna, paesi nei >quali i giovani si son messi alla testa di una protesta pacifica contro la corruzione, la emarginazione economica e sociale. E in Italia? Che alla guida della protesta debbano mettercisi le “pantere grigie” visto che i giovani invece di contrapporsi ai loro padri, sembrano le loro fotocopie sbiadite ?
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