Meno male che c'è Sabaudia, dove Fratelli d'Italia ha battuto Pdl e Destra in un derby interno e - papale papale lo ha dichiarato ieri Giorgia Meloni - dimostra di "essere il centrodestra che vince". Cioe', viene giù il mondo e si esulta per un paese. Spero che si sia trattato di una scivolata dell'ufficio stampa di una leader che stimo, perché sarebbe davvero poca cosa rispetto a quello che è accaduto domenica e lunedì e intendo dire la mia alle giornate tricolore che proprio Fratelli d'Italia ha organizzato venerdì e sabato a Milano. Esattamente con lo stesso spirito con cui andai da Nania a Palermo e venerdì 21 sarò a Frosinone da Oreste Tofani. Il fermento va colto e non contrastato. Innanzitutto, no alla demonizzazione di un mondo. Tutti i capoluoghi sono andati al centrosinistra. Colpa della vecchia classe dirigente proveniente da An? Berlusconi, anziche' offendersi e scatenare i suoi comunicatori contro di me - quelli che in campagna elettorale per i candidati suoi e non per i miei non si sono proprio visti - rifletta su un astensionismo di portata enorme. I cittadini hanno dimostrato di essere stufi di una politica che non reagisce ai soprusi europei. La gente e' sfiduciata. La crisi ora colpisce gli italiani, non più' i ‘ vu cumpra' ‘
"Dalle larghe intese in poi il nostro elettorato ci ha voltato le spalle": lo dice l'ex sindaco di Brescia, non Alemanno, e credo che abbia ragione. Si e' perso ovunque. Giorgia Meloni lavori a recuperare consenso attorno a un progetto politico includente.... A Messina il suo movimento ha collezionato l'1,68 per cento. E la recente storia politica testimonia che divisi non si va da nessuna parte. La nostra stagione di consenso ha coinciso con il 2,4 delle politiche 2008, quella di Fini con i sondaggi del 2011, oggi tocca a Giorgia. Ma per quanto ancora? A Milano dirò con chiarezza che ho molto rispetto per questa giovane leader, ma ci vuole reciprocità. Io ho 54 anni, 8 dei quali trascorsi in Parlamento. La Meloni ci sta da sette. Alla Camera entrai nel '94, Rampelli entrò alla regione con Augello nel '95, Alemanno nel '90. Nessuno ha la palma della novità. Uno solo ha detto no a Fini e al partito unico, ma non ho la pretesa di fare lezioni agli altri. Mi dimisi da ministro, ho subito processi da cui sono uscito innocente, basta con la retorica del giovanilismo senza senso. Lavoriamo, anche con Giorgia in testa, ad un progetto di destra che torni ad appassionare gli italiani. Noi siamo consapevoli che dopo anni di lotte e' tempo di bilanci. La Destra e' stata una avventura meravigliosa, ma non siamo riusciti a farlo comprendere al popolo italiano. Ci vuole altro. Oltre. Oltre la politica. Per quello che ci riguarda - e ne parlerò domani in ufficio politico in vista di Orvieto - e' la nuova forma partito che dobbiamo scegliere, a partire dal giornale. Chi lo amministra deve farlo vivere. Chi lo firma deve cercare e rilanciare idee. Setacciare talenti, un articolo non è un tweet, ma una tesi su cui ragionare. Cento convegni per un giornale di popolo, di popolo di destra che non voglia subire la sovversione del diritto naturale, che non consideri questa Europa il padrone da servire, che incoraggi solo un governo di cui essere orgoglioso e che pretenda di buttare giù al tradimento della missione, che consideri gli ultimi come i primi da servire con politiche sociali, che ami l'italiano più dello straniero. Il debito va rinegoziato, il fiscal compact va rimesso in discussione, gli Stati devono poter battere moneta. Pregiudizialmente contro la sinistra, seguiremo che succede a destra, tenteremo di capire se l'unica faccia nuova che c'è in circolazione, Giorgia Meloni appunto, sarà capace di rimettere insieme un mondo antico rimasto orfano; oppure se Alemanno sara' in grado di tornare finalmente a parlare a destra, finita l'esperienza da sindaco di Roma; guarderemo anche con attenzione personale e particolare quello che farà Roberto Fico, 5stelle alla guida della commissione di vigilanza Rai. Saremo un giornale con i suoi responsabili territoriali. Le "cariche" saranno determinate dalla capacità di raccolta pubblicitaria, faremo a pezzi chi si metterà di traverso alla ricostruzione di una destra nuova.
Francesco Storace
1 commento:
Articolo molto bello. Per una destra vera però tutti devono essere uguali, non dovranno esistere correnti più influenti. Vorrebbe dire altrimenti fare un'accozzaglia per rinforzare solo gli ideali di qualcuno, invece che quelli di destra.
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