Roma, 22 gen. (Apcom) - Con la crisi di governo sullo sfondo, La Destra di Francesco Storace convoca una conferenza organizzativa nazionale a Trieste il prossimo 10 febbraio. Lo rende noto lo stesso Storace sul suo blog.
"Stefano Morselli, dirigente organizzativo del Movimento, sta preparando nei dettagli la conferenza organizzativa nazionale che si svolgerà - non a caso nella giornata del Ricordo - a Trieste. Lì chiameremo tutta la dirigenza de La Destra alla mobilitazione massiccia in tutto il Paese, nel nome di valori a cui non intendiamo rinunciare".
"In quella data - prosegue - probabilmente i giochi saranno fatti e si aprirà la corsa elettorale. Svanita la speranza di Prodi - e guai a lui se ci prova o qualcuno glielo permette - di firmare 600 nomine nelle aziende di Stato; ridicolizzato il suo disegno di allungare l'agonia con una inutile parlamentarizzazione della crisi; preso atto che è incapace di guidare una maggioranza, visto che ogni volta dura solo due anni; puntiamo ad essere pronti con candidature per Camera e Senato in tutta Italia".
Storace sottolinea poi che "chi sosterrà la Destra non rinuncerà ai diritti in cambio di favori e questo dovrà emergere anche nella discussione programmatica. Mastella - si vocifera - va con Forza Italia? E' un problema di quanti dovranno rinunciare al seggio sicuro, certo è che noi non potremo chiedere ai nostri elettori di votarlo, né si potrà chiedere ai nostri parlamentari di sostenerlo come ministro. Parliamoci con grande chiarezza: nella triste vicenda che lo riguarda e che ieri 'Porta a Porta' ha messo in luce nel tratto di un uomo visibilmente esasperato, Mastella sicuramente si sta comportando come un combattente e di questo gliene va dato atto. Ma la battaglia che combatte non è la nostra"."Il nostro - afferma- è un Paese davvero curioso, in cui passa tutto in secondo piano, di fronte alle critiche di un parlamentare dell'opposizione al Capo dello Stato. Una storia che, personalmente, ritenevo chiusa e che, invece, chiusa non è, visto che la Procura di Roma chiede di processarmi, grazie alla compiacente autorizzazione dell'ex Guardasigilli, che oggi si lamenta delle indagini su di lui, sulla sua famiglia e sui suoi amici, per una vicenda di raccomandazioni, gare e assunzioni. Un'inchiesta che ha provocato una vera e propria sollevazione di casta, mentre passa quasi sotto silenzio il fatto che venga cacciato il magistrato che indaga sul presidente del Consiglio e nessuno dice invece una parola per l'arresto di un artista, che colora Fontana di Trevi o sparge palline in piazza di Spagna. In questo contesto, può sembrare normale che ci sia chi festeggia per essere stato condannato a cinque anni e all'interdizione dai pubblici uffici e che non si apra un'inchiesta su chi ha impedito al Papa di parlare all'Università".
"Il vero problema dei magistrati - conclude- è un altro: le mie critiche al presidente della Repubblica. Ce ne faremo una ragione.Nonostante il silenzio dei leader del Polo, che hanno trovato il tempo di telefonare a Mastella e Cuffaro, non ne farò una questione personale".
giovedì 24 gennaio 2008
Storace:"Mastella va con Forza Italia? Noi non potremmo votarlo"
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