martedì 26 febbraio 2008

FRANCESCO Storace in Alessandria

STORACE in Alessandria

Il Senatore Francesco STORACE
sabato 1 Marzo, alle ore 16,30,
inaugurerà la sede Provinciale de LA Destra

in Alessandria Piazzetta della Lega (via dell’Erba, n। 1).

Successivamente alle ore 17 il Sen. Francesco STORACE terrà
una conferenza sui temi più importanti della campagna elettorale
nella Sala dell’Hotel Due Buoi Rossi (via Cavour, n. 32)
Il Sen. Storace sarà accompagnato dal Coordinatore Regionale, on. Roberto Salerno.

CONTRO TUTTE LE CASTE LADESTRAC'E'


La Destra v. dell’Erba, 1- 15100 Alessandria
www.ladestraalessandria.it la destra.alessandria@libero.it

sabato 16 febbraio 2008

VELTRUSCONI: UN GIANO BIFRONTE SENZA MEMORIA


VELTRUSCONI: UN GIANO BIFRONTE SENZA MEMORIA
12 feb. - Ambrogio Crespi - Scusate il ritardo, ma scrivere un editoriale, un articolo che possa rispettare il titolo, cioè "Il Settimanale" è sempre più complicato perchè sono tempi in cui quello che oggi sembra una verità assoluta domani può rivelarsi una totale bufala.
Il flusso delle informazioni vive il day by day e spesso si manifesta come una frattura temporale, un percorso illogico che fa si che ogni giorno sia diverso e contrapposto al precedente. Il vantaggio è che non ci si annoia.
Alcuni esempi? Per 10 giorni il problema principale del Paese era e giustamente la pattumiera di Napoli, ora è da una settimana che non se ne parla più, ma la monnezza è sempre lì.
Silvio Berlusconi che ha tenuto a battesimo La Destra di Storace che non ha mai mostrato incrinature nel rapporto con il Cavaliere viene clamorosamente esclusa, tagliata, sacrificata in nome di un accordo Fini/Berlusconi che fino a ieri se ne sono detti di tutti i colori al punto che tutti eravamo convinti che il loro rapporto fosse concluso.
E' sempre Berlusconi che chiede all'UDC di presentarsi nelle sue liste, quando è stato proprio il partito di Casini ad avere accusato Berlusconi nei 5 anni di governo, di aver pensato più agli affari suoi che a quelli del Paese. Qual'è il filo logico, il percorso razionale, le modalità umane e politiche che producono tali effetti? E come è possibile che i protagonisti non si rendano conto che questo aumenta la diffidenza e il distacco della gente?
Dall'altra parte Veltroni che pur all'inizio di questo percorso è apparso coerente e portatore di un disegno molto preciso, sembra avviluppato su se stesso alla ricerca di effetti scenografici, proteso come è a cancellare nella memoria degli italiani, l'antipatia che l'azione di governo di Romano Prodi ha prodotto. La modalità che ha scelto è quella di Barack Obama, ma si tratta di un giovane ed estraneo alla classe politica che ha governato gli Stati Uniti negli ultimi anni ed è questo che lo rende credibile, e Veltroni se si presenta come un novizio rischia di cadere nel ridicolo, semmai dovrebbe dire abbiamo sbagliato, me ne sono reso conto, cominciamo da capo.
Inoltre Veltroni sta gestendo la politica delle alleanze in un modo quantomeno bizzarro, lo schema è il seguente: Antonio Di Pietro, uno dei principali responsabili della quotidiana delegittimazione del Governo Prodi, sono stati proprio i suoi scontri con Pecoraro Scanio e Mastella che hanno fatto così tanto rumore da impedire anche alle cose buone fatte dal governo di arrivare alla gente, inoltre è di destra ed è un giustizialista, ma è proprio con lui che il Pd vuole costruire un'alleanza. Dall'altra parte i Socialisti di Boselli, Craxi, Angius, ecc. (tra l'altro membri della stessa internazionale socialista) che con i Radicali di Pannella e Bonino hanno portato un contributo coerente e serio al governo, il dialogo non si è nemmeno aperto.
Veltroni non sembra rassegnato alla sconfitta e dovremmo chiedergli la definizione di vittoria e magari resteremmo sorpresi nel constatare che il suo campo di battaglia non è il governo del Paese ma l'egemonia di una parte politica, quindi queste elezioni sono uno strumento per eliminare tutti coloro che non condividono la sua visione.
Berlusconi invece pensa già ai ministri del suo prossimo governo dando per scontate troppe cose ed è convinto che la propaganda e la sua presenza possano coprire qualsiasi difetto.
Entrambi sbagliano a fare i conti, non saranno solo loro di fronte agli italiani e questa volta non si tratterà del solito referendum a favore o contro Berlusconi, ma dovranno fare i conti con Tabacci e la sua Rosa Bianca, Bertinotti e la Sinistra Arcobaleno, magari con la Bonino e non ultima con la Santanchè. Questi saranno i protagonisti, non i partiti e allora nelle urne potremo trovare risultati che oggi sono inimmaginabili.
Io già mi pregusto il faccia a faccia Santanchè/Berlusconi o Bonino/Veltroni.
Ambrogio Crespi

Ultime (ma non ultime) BUONE NOTIZIE…..

Qualche giorno di silenzio, dovuto alla necessità dopo l’entusiasmante riunione di Trieste, di riordinare le idee, di riprendere i contatti, di organizzare mentalmente e praticamente il (tanto) da fare, ed ora un attimo di tranquillità per tornare al dialogo con i -pochi- o tanti (chissà) lettori di questo blog.
Dopo la riunione del direttivo regionale ad Asti, la riunione Nazionale di Trieste è stato l’avvenimento più eclatante della vita del nostro movimento. A Trieste LA DESTRA si è ritrovata e, con l’entusiasmo della Costituente del 10 Novembre scorso a Roma, ma anche con pacati ragionamenti, come è necessario per una classe dirigente politica, già adulta, malgrado l’abbastanza recente nascita del partito, abbiamo tutti assieme discusso e deciso che alle prossime elezioni la destra sarà rappresentata sulle schede elettorali, e soprattutto che nel prossimo Parlamento ci sarà una rappresentanza politica della DESTRA ITALIANA. Sapevamo, quando facemmo il gran passo di aderire al movimento creato da Francesco Storace, che non ci avviavamo alla facile raccolta di seggi e consensi, eravamo consci delle difficoltà, ma le battaglie non sono tali, se non sono difficili. Avessimo cercato la vita (politica) facile, le “cadreghe” e le prebende, ci saremmo iscritti alla DC a 18 anni e non avremmo aspettato i cinquanta come il Sig. Gianfranco Fini. Noi volevamo e vogliamo rappresentare la tradizione politica e culturale della Destra Italiana, quella tradizione rappresentata e testimoniata nell’immediato dopoguerra dal M.S.I. e che da Fiuggi in avanti avrebbe dovuto impermeare di sé l’intero corpo della nazione sol che l’algido Fini avesse saputo coltivare un progetto politico di lunga durata e non la misera e miserabile ricerca della propria personale affermazione. Vorrei porre una sola domanda ed avere qualche risposta: quanta destra c’è stata nella politica estera italiana nei due anni in cui il Gianfranco ha retto il Ministero della Farnesina?
Sta a noi e solo a noi interpretare, rappresentare e sviluppare le ragioni della DESTRA politica e culturale italiana, di quell’area vasta, che è formata da cattolici rispettosi del Magistero della Chiesa, ma al contempo non clericali ed altrettanto rispettosi della maestà dello Stato, da uomini liberi che amano la libertà e sanno che deve essere coniugata con l’Autorità, in quanto senza autorità non c’è libertà dalla paura, dall’insicurezza, dalla delinquenza, dalla legalità, di uomini giusti, che vogliono giustizia per sé e per gli altri, ma vogliono una giustizia giusta, efficace ed efficiente, senza giustizialismi e senza perdonismi, di uomini del popolo, che vogliono equità nella ripartizione della ricchezza, senza assistenzialismi e senza invidie di classe, libertà nella intrapresa economica, ma libertà anche dallo sfruttamento economico dell’uomo sull’uomo.
Aldo Rovito

venerdì 15 febbraio 2008

IL 4% NAZIONALE E’ ALLA PORTATA DE LA DESTRA

di Gianluca Gioia.La prima donna candidata premier in Italia è la faccia। L’ex ministro ed ex governatore del Lazio è il cervello. Un simbolo che assomiglia molto a quello di un partito sciolto senza un congresso, è la bandiera. Questo cocktail potrebbe funzionare davvero.Lo sostengono anche i sondaggisti. Qualche giorno fa La Destra era accreditata all’ 1,6%. Oggi il partito di Francesco Storace e Teodoro Buontempo è vicino al 4%.“Il trend è positivo” afferma Luigi Crespi, l’uomo che ha ‘inventato’ il contratto con gli italiani del premier Silvio Berlusconi nel 2001, oggi ‘il re dei sondaggi’. Crespi, infatti, afferma che “La Destra ha alla sua portata il superamento della soglia minima del 4% per entrare in Parlamento”.Daniela Santanché candidata premier piace molto: “nel nostro sondaggio telefonico compiuto tra l’11 e il 12 febbraio su un campione di 1000 individui maggiorenni residenti in Italia è emerso che per lei dichiara di votare il 4,5% degli intervistati, cifra addirittura superiore a quella attribuita al partito” afferma ancora Crespi.Secondo lo studio compiuto da Ekma la tendenza alla crescita di consenso de La Destra potrebbe condurre il partito di Storace verso un successo. “A due mesi dalle elezioni il dato è incoraggiante”.

ORA TOCCA A VOI!

15 Febbraio 2008 ) di Francesco Storace
Ora tocca a voi. Oggi La Destra e la Fiamma Tricolore hanno presentato il cartello elettorale in vista del voto: malgrado tutti i tentativi di cancellarci, LA DESTRA C’E’.A queste elezioni il nostro simbolo sarà insieme a quello della Fiamma, perché anche lì ci sono uomini e donne che hanno saputo dire “no” a un seggio sicuro, scegliendo la difesa dell’identità e dei valori.Noi abbiamo pronunciato un “no” chiaro e forte a chi ci ha detto che dovevamo sciogliere il nostro partito. La dignità e la coerenza non sono in vendita: i nostri seggi ce li vogliamo sudare, con il nostro simbolo e con i nostri soldi. E ora sarà finalmente chiaro a tutti che da Berlusconi non abbiamo avuto mezzo euro, né glielo abbiamo chiesto.Ora tocca voi. Serve una mobilitazione eccezionale e sono convinto che, una volta di più, sarete straordinari. Voi siete il popolo della destra e, col vostro cuore e con la vostra passione, ci aiuterete a superare tutti gli ostacoli e tutti gli sbarramenti che la casta ritiene possano fermarci. Ma noi siamo partiti. E non ci ferma più nessuno.

IL SONDAGGIO: PER STORACE 13,9% A ROMA

15 feb. - da Crespi Ricerche . Anche su Roma Crespi Ricerche parte con il monitoraggio elettorale per le prossime elezioni comunali che dopo 7 anni ci diranno chi prenderà il posto del sindaco Veltroni.Un paio di riflessioni per chiarire lo scenario: Veltroni lascia un ottimo ricordo e un buon giudizio nell’opinione pubblica, inoltre questa è una città governata dal centrosinistra da un quarto di secolo e difficilmente cambierà casacca in questa occasione, anche perchè pare che il centrodestra si presenterà non unito a questo appuntamento.Veniamo ai nomi che abbiamo testato: Rutelli con il 47,4%, da sindaco per due mandati prima di Veltroni emerge subito in testa nei sondaggi e se la scelta come pare cadrà su di lui, benchè polverosa e non certo brillante per novità, pare dal sondaggio essere comunque una scelta sicura.Forse il Pd in questa città potrebbe rischiare qualcosa in più. Gli altri nomi sono Giorgia Meloni con il 36,5% su cui sembra ci sia la convergenza del Partito del Popolo, l’outsider Bordon con il 2,2% e Francesco Storace con il 13,9% che probabilmente a Roma ha il suo bacino di voti più forte e ottiene un risultato a due cifre.Questa prima rilevazione è carente nei nomi perchè ufficialmente non c’è ancora niente di certo, manca ad esempio il candidato della Sinistra Arcobaleno e La Rosa Bianca metterà in campo Baccini come pare e non Pierluigi Diaco come annunciato da qualche giornale e ciò potrebbe cambiare i confini di questo scenario, anche se la capitale resta ed è un caposaldo del centrosinistra.Oltre ai candidati abbiamo rilevato anche le liste ma questo sondaggio è ancora estremamente indicativo, fino a che non si risolverà la situazione a livello nazionale.

SANTANCHE’, IO CANDIDATA PREMIER, SENTIRETE PARLARE DI ME

(di Anna Laura Bussa) (ANSA) - ROMA, 15 FEB - ”E’ lei la prima candidata premier della storia d’Italia!”. Quando Teodoro Buontempo presenta alla conferenza stampa della Destra alla Camera Daniela Santanche’, ‘l’asso nella manica’ di Storace per le prossime elezioni, lo fa con un sorriso compiaciuto: il sorriso di chi sa di toccare il tasto dolente della presenza, decisamente esigua, delle donne in politica. ”Perche’ non e’ vero - aggiunge subito dopo - come scrivono i media da sempre che la destra e’ maschilista. A destra, infatti, le donne sono sempre state protagoniste. Spesso si sono occupate dell’organizzazione e di dipartimenti chiave come quello della propaganda”. Cosi’ la decisione di candidare la parlamentare esperta di finanziaria e regina dei salotti, dovrebbe rientrare, secondo Buontempo, nel solco della tradizione. E invece fa notizia, soprattutto se rapportato al numero ristrettissimo di parlamentari-donna arruolate nelle file del centrodestra nelle ultime due legislature: cosa che Daniela Santanche’ sa benissimo. Bersagliata dai flash dei fotografi, sorride spesso e risponde con piglio volutamente deciso ai cronisti spiegando di volta in volta: le ragioni di questo ‘cartello elettorale’ con la Fiamma Tricolore; il perche’ non condivida la scelta del suo ex leader Gianfranco Fini di confluire nel Pdl; il motivo per cui vuole rimettere in discussione una legge come la 194sull’aborto. Inguainata in un completo ‘total-blu-avion’ con giacca avvitata e pantaloni ’simil-cavallerizza’ infilati in lunghi stivali scuri, lunghi capelli sciolti sulle spalle, dominadecisamente la scena seduta tra Buontempo e il senatore Stefano Morselli. ”Anche nell’antica Roma - esordisce - erano le donne a tenere accesa la fiamma”. ”E io - afferma scandendo le parole - rivendico con orgoglio questo ruolo” soprattutto in un momento in cui domina la ”politica degli inciuci” e di chi ”non riesce a buttare il cuore oltre l’ostacolo”. ”Noi non siamo gente che puo’ essere comprata”, avverte subito dopo riferendosi probabilmente alla trattativa fallita tra Berlusconi e il suo segretario Francesco Storace. ”E ci teniamo alla nostra identita”’. Poi, scopre con gli altri colleghi il simbolo de ‘La Destra’ appoggiato su una sedia, e sorride maliziosamente quando i cronisti le fanno notare la somiglianza con quello di An, quasi fosse stata una sua idea quella di renderli cosi’ analoghi graficamente.
Contro Fini il suo ‘j’accuse’ e’ lungo e intenso. Parte mettendo in guardia Berlusconi da un’alleanza con il ”peggior traditore” che avrebbe preso volentieri il suo posto ”in caso di morte” per finire con un: ”Fini in fondo e’ stato coerente perche’ voleva finire nel Ppe per legittimarsi e cosi’ ha fatto, sciogliendo un partito per una sua legittimazione personale”. Rancori a parte, anche sull’aborto ha pochi dubbi: ”Non e’ certo una conquista, ma la sconfitta dell’amore” e la 194 va cambiata. Essendo madre, infine, difende i valori della famiglia e si augura che suo figlio (”ha 11 anni”) diventi come i giovani della Fiamma Tricolore, ”dediti” alla politica e alle questioni sociali. Giovani che lei difende anche per l’assalto alla casa del Grande Fratello (”una scelta giusta”) avvenuto circa un mese fa a Roma. ”Vedrete - avverte Buontempo alla fine della conferenza stampa - lei fara’ vedere i sorci verdi a tutti”. E per lei chiederemo in Tv, in nome della par condicio, ”gli stessi spazi di tutti gli altri candidati”. ”Vi assicuro - incalza lei entrata ormai nella parte della ‘donna guerriera’ come si definisce a un certo punto - la destra non e’ maschilista esentirete molto parlare di me…”.

Francesco Storace: Il decreto ‘Veltrusconi’ non ci impaurisce: raccogliamo le firme

L’accordo Berlusconi-Veltroni passa anche dal decreto approvato stamani dal Consiglio dei ministri. Non solo si costruiscono coalizioni espellendo brutalmente i soggetti politici leali e imbarcando i traditori disponibili, ma se ne minaccia addirittura il diritto a partecipare alla competizione elettorale, obbligando alla raccolta di firme chi dà più fastidio al patto in costruzione.
Il Partito democratico e il cosiddetto Popolo delle Liberta avranno solo la fatica di scrivere le liste in solitudine e depositarle di nascosto, senza che nessuno sia chiamato a sottoscriverle. La Destra, invece, dovrà raccogliere le firme. Questo ci dà ancora più carica, per denunciare le manovre in corso contro la democrazia, che meriterebbero che il decreto venisse respinto al mittente dal Presidente della Repubblica. C’è un’evidentissima disparità, c’è un palese privilegio per le forze politiche della casta. Noi raccoglieremo una ad una le nostre firme e gliele sbatteremo in faccia. Ma non dimenticheremo quello che stanno combinando.
L’APPELLO E’ ORA RIVOLTO AI NOSTRI MILITANTI: ALL’INIZIO DELLA PROSSIMA SETTIMANA, CIASCUN PORTAVOCE REGIONALE SARA’ CONVOCATO, PER RICEVERE I MODULI PER LA SOTTOSCRIZIONE E PARTIRE NEI GIORNI IMMEDIATAMENTE SUCCESSIVI. CIASCUN UTENTE DI QUESTO BLOG DIFFONDA QUESTO ANNUNCIO SULLA RETE E CONTATTI IL PROPRIO PORTAVOCE REGIONALE (GLI INDIRIZZI SONO NEL BLOGROLL), MANIFESTANDO LA PROPRIA DISPONIBILITA’ A SOTTOSCRIVERE LE LISTE

martedì 5 febbraio 2008

Giorno del ricordo…।ricordiamo l’esodo dei giuliani e dalmati. Due giorni di manifestazioni ad Alessandria

Su proposta dell’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, anche quest’anno l’Amministrazione Comunale di Alessandria contribuirà a celebrare solennemente quanto avvenuto nelle terre istriane e dalmate negli ultimi anni del secondo conflitto mondiale e negli anni successivi (le foibe, l’esodo dei giuliani e dalmati, l’esilio….).
“ Tra il 1943 e il 1947 gli Italiani dell’Istria, della Dalmazia e della Città di fiumefurono vittime del terrore scatenato scatenato dalle milizie jugoslave del Maresciallo Tito; queste ultime ne acquisirono i beni e misero in atto l’epurazione di intere famiglie dalle terre che esse abitavano da generazioni. Uomini e donne di ogni ceto sociale e di differenti orientamenti politici condivisero la medesima sorte, perdendo la casa, le terre che possedevano in proprietà, e la libertà personale. In migliaia vennero gettati nelle foibe, cavità carsiche adibite a fosse comuni, dove trovarono la morte; circa 350.000 persone furono invece costrette all’esodo, trovando riparo nei campi profughi allestiti a tale scopo in molte regioni d’Italia.
“Ai lutti e alle difficoltà esistenziali si aggiunse anche l’amarezza per una storia troppo a lungo trascurata – se non in alcuni casi negata – dallo stesso etablishment politico-culturale italiano vuoi per ignoranza, vuoi per scelta deliberata.

“Un parziale rimedio all’oblio durato per oltre cinquanta anni è stato posto con l’istituzione del “Giorno del Ricordo” (10 Febbraio), sancita nel 2004 con una Legge dello Stato. La ricorrenza suggerisce l’opportunità di una riflessione aliena dallo spirito di fazione e da sterili polemiche, ma risolutamente orientata all’acquisizione dei fatti e alla formulazione di proposte interpretative, che permettano una migliore comprensione degli eventi tragici accaduti nelle estreme terre d’Italia alla fine del secondo conflitto mondiale.”

Il programma delle manifestazioni alessandrine è il seguente:
Venerdì 8 febbraio ore 18,00 Sala Giunta Conferenza del Dott. Piero Tarticchio sul tema “Conoscere per ricordare”
Venerdì 8 Febbraio ore 21,00 Parrocchia di San Giuseppe Artigiano al Villaggio Profughi di Alessandria (Rione Cristo): esibizione del Coro “Mosaico” della Comunità Italiana di Parenzo (Istria)
Sabato 9 Febbraio ore 21,30 il Coro “Mosaico” si esibirà presso la Sala Ferrero del Teatro Comunale di Alessandria.


Un invito particolare mio personale a tutti gli alessandrini a stringersi con calore attorno al Coro della Comunità Italiana di Parenzo durante le sue esibizioni. Che sia un piccolo risarcimento per la troppa indifferenza, per la freddezza, in qualche caso, anche la palese ostilità con la quale gli esuli furono accolti in Italia.
<<>> - così l’On. Roberto SALERNO, Segretario regionale de La Destra, entra nella polemica innescata nei giorni scorsi dai partiti della sinistra contro la decisione di ospitare Israele alla XXI edizione della Fiera del Libro di Torino. <<>> conclude il Deputato de La Destra.
<<>>- si domanda, invece, Giuseppe LONERO, Capogruppo de La Destra al Consiglio comunale di Torino <<>>.

domenica 3 febbraio 2008

1° DIRETTIVO PIEMONTESE DE LA DESTRA

Sabato 2 febbraio è stata una data importante per La Destra piemontese. Ad Asti, alla presenza del Portavoce Regionale On. Roberto SALERNO, si è tenuta la prima riunione del Direttivo politico del partito nato soltanto pochi mesi fa su iniziativa di Francesco Storace. All’ordine del giorno la presentazione di tutti i Portavoce provinciali del Piemonte e dei componenti del Comitato direttivo che, dopo le premesse di rito, hanno affrontato la questione dirimente di questi ultimi giorni: la crisi del Governo Prodi e la situazione politica nazionale che sembra indirizzarsi verso il voto anticipato.
L’attuale situazione richiede – ha sottolineato l’On. Salerno – di stabilire alcune iniziative fondanti sul territorio al fine di interpretare lo scontento della gente verso la classe politica e per i numerosi problemi che affliggono, in misura diversa, le varie province del Piemonte. Una di queste sarà l’istituzione, provincia per provincia, di uno Sportello per i cittadini al posto della tradizionale sede di partito; un modo per offrire ai cittadini la percezione di una vicinanza reale fra il partito e le loro pressanti esigenze. Anche per questo, il primo Direttivo de La Destra piemontese – in continuo progress, come ha voluto ribadire Salerno – è all’insegna della più ampia rappresentatività sociale: siedono nel Comitato direttivo, infatti, numerosi giovani e donne, oltre a rappresentanti di una categoria debole come quella dei disabili.
Il Direttivo ha inoltre affrontato il tema delle elezioni. Il voto anticipato rappresenta per un neonato partito come La Destra un test impegnativo ed emozionante, in poche settimane sarà necessario organizzarsi per affrontare nel modo migliore l’agone elettorale. E tutti i membri del Direttivo hanno concordato con il loro Portavoce sull’obbligo morale di impegnare tutte le proprie energie per raggiungere l’obiettivo: raggiungere un numero sufficiente di voti per superare lo sbarramento elettorale e poter così offrire ai delusi e agli scontenti una rappresentanza nuova e vitale.

FINI, VELTRONI, il ’68 e l’antifascismo

Veltroni è riuscito a recuperare in extremis, e così, grazie a Dio, l’Italia è salva, nello Statuto del Partito democratico, è stato inserito anche l’antifascismo. Lo avevano dimenticato (“era implicito”, è stato detto), ma poi sia pure all’ultimo momento, lo hanno aggiunto, e così tutti gli oltre 2000 costituenti del nuovo partito si sentiranno a posto con la loro coscienza. Chi invece non si sentiva ancora a posto era il Gianfranco, che, dopo aver inserito l’antifascismo tra i valori fondanti di Alleanza Nazionale (ma questa è storia vecchia), per rimanere comunque alla ribalta del teatrino della politica, cosa si è andato a inventare? Nientedimeno che la rivalutazione del ’68, dei capelloni e dei figli dei fiori.
Certo fu un vero peccato che una sera di tanti anni fa, a Roma, alcuni imbecilli impedissero a quel giovanottino dall’aria esile ed affilata di andare a vedere un film sul Vietnam (il famoso “Berretti Verdi”). Quegli imbecilli, indirizzando il giovanottino invece che al cinema alla Direzione Nazionale dell’allora Movimento Sociale, non fecero che ritardare di 40 anni, nel giovanottino stesso, la comprensione di quel grande fenomeno di liberazione che fu il ’68. Bisognava capirlo che qualcosa non quadrava. ‘E vero che per cercare di vincere un congresso del MSI, arrivò a proclamare “IL MSI ‘E IL FASCISMO DEL 2000”, ma è anche vero che come ci ha raccontato anni fa, qualche “canna” se l’era fatta anche lui, e poi le “aperture” sulle coppie di fatto e sulla procreazione assistita, le esternazioni sulla Turchia in Europa e sul “fascismo, male assoluto”; in realtà, avesse potuto vedere quel benedetto film sul Vietnam, sarebbe maturato prima quel giovanottino esile ed affilato: alla vista delle atrocità americane, travestite nel film da azioni eroiche, avrebbe capito quale era il campo giusto, quello dell’antifascismo militante, dei capelloni e dei figli dei fiori, della “rivoluzione dei garofani” e dei “pacifisti” americani dell’Università di Berkeley. Che peccato! Pensate cosa ha perso la sinistra! Un altro artista del dire niente, ma dirlo bene, un altro esponente di quel modo di far politica senza principi, e senza idee, mascherato sotto le belle parole e la telegenica (bella) presenza! Un Veltroni bis, insomma, col quale, magari oggi si sarebbe potuto confrontare per la candidatura a Sindaco di Roma, o per la leader ship del partito democratico con una mozione dal titolo:”Il Partito Democratico: l’antifascismo del terzo Millennio”.

Aldo Rovito

PER la STABILIZZAZIONE DEI PRECARI AL COMUNE di ALESSANDRIA

Interrogazione AL SINDACO FABBIO
Lo prevede una Legge dello Stato, anzi due (le ultime 2 “finanziarie”, appunto), lo ha chiesto il voto unanime del Consiglio a favore di una mozione firmata da tutti i capigruppo, era scritto nel programma elettorale della nostra coalizione, ed allora, perché il discorso della stabilizzazione dei precari al Comune di Alessandria stenta a tradursi in atti amministrativi concreti? Non lo so e vorrei saperlo, come credo vogliano saperlo i diretti interessati. ‘E per questo che il 30 Gennaio ho rivolto, assieme al collega Sciaudone (di A.N.) una interrogazione al Sindaco ed all’assessore al Personale, per conoscere se si è intrapreso l’iter procedurale necessario per addivenire alla soluzione del problema. Se c' è qualcuno o qualcosa che frena vorremmo sapere Il "chi" e Il "perchè".