domenica 18 gennaio 2009

Vogliamo una lista unica di Destra alle Elezioni Europee del 2009!!!

Vogliamo una lista unica di Destra alle Elezioni Europee del 2009!!!
Globale
Informazioni di base
Tipo:
Organizzazioni - Organizzazioni politiche
Descrizione:
Riuniamo la destra italiana.Invitiamo i seguenti partiti/associazioni/movimenti a presentare una lista unica alle elezioni europee del 2009:_ La Destra_ Movimento Sociale Fiamma Tricolore_ Forza Nuova_ Movimento Idea Sociale_ Nuovo MSI - Destra Nazionale_ Nuova Destra Sociale_ Casa Pound Italia_ Fronte Verde_ Movimento No EuroSecondo passo: PARTITO UNICO DI DESTRA (http://www.facebook.com/group.php?gid=48921297845)
Notizie recentiAdesioni:PARTITI:_ Nuova Destra Sociale - Identità, Rivoluzione, TradizioneSINDACATI:_ COSNIL (Confederazione Sindacati Italiani Lavoratori)MOVIMENTI/ASSOCIAZIONI/CIRCOLI:_ Movimento Sociale Nazionalista (M.S.N.)_ Associazione "Salerno Futurista"_ Movimento "Augusto"_ Circolo "Fiamma di Capitanata"BLOG:_ Archivio Non Conforme (http://archiviononconforme.blogspot.com/)_ Figli Della Lupa (http://figlidellalupa.blogspot.com/

Menzogne su Borsellino di Salvatore Borsellino

Leggo sul sito dell'Espresso una lettera di Nicola Mancino titolata "Verità su Borsellino" nella quale Mancino continua piuttosto ad insistere nelle sue menzogne, o nel migliore dei casi, nelle sue croniche amnesie.. Ne riporto alcuni passi : "Escludo in maniera categorica che lo Stato abbia trattato con esponenti della mafia (dal servizio del settimanale sembrerebbe con Riina tramite Ciancimino): nessuno dei vertici delle forze di polizia me ne parlò né chiese il mio parere....". Ora sul fatto che una "trattativa" ci sia stata credo che non ci sia ormai più ombra, di dubbio. Ci sono delle sentenze, dei processi e delle indagini in corso al riguardo e solo una persona in assoluto stato confusionale potrebbe affermare il contrario. Se ci sono dei punti controversi riguardano solo il fatto che la trattativa stessa sia iniziata dopo la strage di Via D'Amelio, come affermano Mori e De Donno che la trattativa condussero in prima persona con Vito Ciancimino, o se, come ha rivelato di recente Massimo Ciancimino, il figlio di Vito, che per il padre faceva da corriere, tale trattativa sia iniziata a metà Giugno, dopo la strage di Capaci e quindi, come io sostengo da tempo e come adesso cominciano a ipotizzare anche i magistrati incaricati delle inchieste a Caltanissetta a Palermo e a Firenze, possa essere stata la causa scatenante dell'assassinio di Paolo e della sua scorta. Sarebbe più semplice per Mancino sostenere, come sostiene, soltanto che lui sia stato tenuto all'oscuro di questa trattativa, il fatto invece che escluda "in maniera categorica" che questa trattativa sia mai avvenuta non fa altro che mettere in evidenza la sua mala fede. Dice ancora Mancino : "Per quanto riguarda il mio presunto incontro con il giudice Borsellino il primo luglio 1992, giorno del mio insediamento al Viminale, ai magistrati di Caltanissetta, che mi interrogarono come testo nel 1998, ebbi a dire - e tuttora confermo - di non averne memoria - non conoscevo fisicamente quel magistrato, ma non ho escluso che fra le tante strette di mano pre congratularsi con me ci potesse essere anche quella del giudice Borsellino". Queste parole mi indignano, signor Mancino, la mano di Borsellino non era una mano qualsiasi tra tante altre, era la mano di un giudice che in quei giorni sapeva, come tutti gli Italiani sapevano, tranne lei a quanto pare, che era solo questione di giorni perchè arrivasse la sua morte annunciata, era la mano di un morto che camminava e lei non si può permettere di sostenere che "non conoscevo fisicamente quell giudice". Dovrebbe allora sostenere che dalla strage di Capaci in poi lei non abbia più letto i giornali o guardato la televisione, Paolo in quei giorni compariva in tutti i telegiornali e la sua fisionomia, la sua immagine, avrebbe dovuto essere stampata nella sua testa, come lo e era in quella di tutto il resto degli italiani. E ancora: "Nessuno me lo presentò, neppure il capo della Polizia Parisi, che pure nel pomeriggio di quel giorno, mi aveva chiesto se avessi avuto nulla in contrario a che il dott. Borsellino mi venisse a salutare". Forse farebbe meglio, signor Mancino, a continuare ad insistere sulla sua amnesia e non aggiungere altri particolari che rendono meno verosimili le sue affermazioni, oppure ci dovrebbe spiegare perchè il dott. Parisi avrebbe dovuto a ipotizzare che lei potesse avere qualcosa in contrario ad incontrare il dott. Borsellino, si trattava forse di una persona pericolosa o a lei poco gradita ? E poi : "non ho mai visto il fratello che pure ingiustamente mi accusa, adesso, di cinica indifferenza prima, - ma soltanto dopo molti anni dal tragico evento, di avere mentito sul fatto di non avere incontrato il fratello". Lei non mi avrà mai incontrato ma io ricordo di averla vista parlare negli anni immediatamente successivi al '92 al tristemente noto "Centro Borsellino" di Palermo e forse avrà notato una persona alzarsi dalla prima fila e allontanarsi dalla sala mentre lei, parlando di Paolo, asciugava una lacrima che riteneva le bagnasse gli occhi, quella persona era il fratello di Paolo Borsellino, una persona che non ha mai sopportato le ipocrisie dello Stato che, come alla Cattedrale di Palermo, si presenta a piangere le persone che ha contribuito a far si che fossero uccise. E infine : "mi riservo ogni azione penale nei confronti del signor Massimo Ciancimino, assurde ingiuriose e calunniose apparendomi le ammissioni di quest'ultimo (conoscenza delle trattative) nei confronti di chi, come me, si è opposto ad ogni ipotesi di trattativa sul caso Moro....". Forse farebbe meglio, on. Mancino, in qualità di vicepresidente del CSM, ad aspettare l'esito delle indagini e dei procedimenti in corso su questo argomento, a meno che le azioni che si riserva non sono le stesse azioni che il CSM ha espletato nei confronti di Luigi De Magistris, di Clementina Forleo o l'ultima, peggiore di ogni altra nei confronti del Procuratore Apicella, cioè dei veri e propria assassinii senza bisogno di tritolo.
Salvatore Borsellino

Le dodici verità dell'informazione

CITTA’ DI ALESSANDRIA
Consiglio Comunale
COMUNICATO STAMPA
Il Consiglio Comunale di Alessandria unanime per la pace nella striscia di Gaza. Approvato l’o.d.g. proposto dal Consigliere Rovito
Nella sua ultima seduta del 29 Dicembre il Consiglio comunale di Alessandria ha approvato all’unanimità un o.d.g. proposto dal Consigliere Rovito (La Destra), con il quale “si invita il Governo Italiano a farsi promotore attivo di ogni attività diplomatica che porti ad una immediata cessazione del conflitto”. Espressa solidarietà alle numerose vittime civili del conflitto, il Consigliere Rovito, nel suo intervento, si è fatto interprete delle preoccupazioni per il propagarsi e l’estendersi del conflitto, che le notizie che di ora in ora si susseguono dal M.O. fanno sorgere. Modificato a seguito di un emendamento proposto dal Capogruppo Maconi (A.N.) l’O.d.g. veniva messo in votazione ed approvato all’unanimità. “Sono lieto, che malgrado qualche intervento sopra le righe, il Consiglio comunale, anche a seguito dell’accoglimento dell’emendamento Maconi, non si sia diviso tra filoisraeliani e filopalestinesi, ma abbia espresso un serio e forte impegno per la pace”, ha commentato il Consigliere Rovito, al termine della seduta, “di ciò sono grato ai capigruppo e al presidente del Consiglio Comunale che hanno consentito alla discussione dell’o.d.g.”
Questo comunicato, già pubblicato sul blog, non è stato minimamente ripreso dai media locali, probabilmente anche in Alessandria vigono le seguenti:
Dodici verità, auree e infallibili, che i media sono obbligati ad adottare:
1 - In Medio Oriente, gli arabi attaccano sempre per primi, e Israele difende sempre sé stessa. Questa difesa si chiama “rappresaglia”.
2 - Né arabi, né palestinesi, né libanesi hanno il diritto di uccidere civili. Questo è “terrorismo”.
3 - Israele ha il diritto di uccidere civili. Questa si chiama “legittima difesa”.
4 - Quando Israele uccide civili in modo massiccio, le Potenze Occidentali le chiedono di farlo con cortesia o educazione. Questa si chiama “reazione della comunità internazionale”.
5 - Né i palestinesi né i libanesi hanno il diritto di catturare soldati israeliani all’interno di installazioni militari con sentinelle e postazioni di combattimento. Questo si chiama “rapimento di civili indifesi”.
6 - Israele ha il diritto di rapire tutti i palestinesi o i libanesi che vuole, e in ogni momento o luogo. Le cifre correnti sono di circa 10.000 prigionieri, di cui 300 bambini e 1.000 donne. Non c’è bisogno di nessuna prova della loro colpevolezza. Israele ha il diritto di tenere in carcere questi prigionieri sequestrati tutto il tempo che vuole, anche se si tratta di persone elette democraticamente dai palestinesi. Questa deve essere chiamata “incarcerazione di terroristi”.
7 - Ogni volta che viene menzionata la parola “Hezbollah”, è obbligatorio aggiungere, nella stessa frase, “sostenuta e finanziata da Siria e Iran”.
8 - Quando viene nominata Israele è assolutamente proibito aggiungere “sostenuta e finanziata dagli Stati Uniti”. Questo potrebbe dare l’impressione che il conflitto sia disuguale e che l’esistenza di Israele in fondo non è a rischio.
9 - In ogni dichiarazione su Israele, deve essere evitata ogni menzione delle frasi seguenti: “territori occupati”, “risoluzioni dell’Onu”, “violazioni dei diritti umani” o “Convenzione di Ginevra”.
10 - I palestinesi, come i libanesi, sono sempre “vigliacchi” che si nascondono dietro la popolazione civile, che li odia. Se dormono in alloggi militari insieme alle proprie famiglie, questo ha un nome: “vigliaccheria”. Israele ha il diritto di annientare con bombe e missili gli alloggi dove dormono. Questa deve essere chiamata un’”azione chirurgica, di alta precisione”.
11 - Gli israeliani parlano inglese, francese, spagnolo o portoghese meglio degli arabi. Ecco perché meritano di essere intervistati più frequentemente, e di avere migliori opportunità di spiegare diffusamente al pubblico le regole suddette, da uno a dieci. Questa si chiama “neutralità dei media”.
12 - Chiunque sia in disaccordo con le regole suddette deve essere bollato come un “terrorista antisemita molto pericoloso”.

EUROPEE, SINTESI POLITICA IN AREA A DESTRA PDL, di Teodoro Buontempo

(15 Gennaio 2009)
Alla vigilia delle elezioni Europee tutta l’area a destra del PdL ha il dovere di trovare una sintesi politica, per poter parlare con più forza e credibilità a quel vasto mondo del disagio sociale, del non voto e a quegli italiani di ogni ceto sociale che si sentono demotivati dall’impegno politico di fronte al trasformismo, al carrierismo e al qualunquismo di coloro che hanno abbandonato una battaglia ideale in nome del potere, anche a costo di una perdita di dignità personale.
Non c’è tempo da perdere e non ci possono essere personalismi che bloccano l’espressione di una comunità politica che ha il dovere di non cancellare la propria memoria storica e di proiettare, nel futuro, quella grande idea sociale che dagli anni Trenta è stata la sola che abbia garantito equità e sicurezza contro le derive ultraliberiste.
Ciascun soggetto politico del mondo dell’area vasta a destra del PdL deve avere l’umiltà e il coraggio di fare un passo indietro per farne poi due in avanti, al fine di abbattere i recinti all’interno dei quali vorrebbero rinchiudere la nostra comunità.Gli italiani oggi cercano una forza politica alternativa al bipartitismo forzato, una forza che possa rappresentare gli ideali della tradizione e della destra politica, ma essere anche un polo di attrazione per quel voto di sinistra tradito da una classe dirigente asservita al potere finanziario.
Sintesi politica e unità operativa per non essere marginali, ma protagonisti di una battaglia di popolo necessaria per rispondere ai nuovi bisogni, alle nuove povertà e alle insicurezze che derivano anche da una politica autoreferenziale.

DESTRA: STORACE, PARLERÒ CON ROMAGNOLI PER IPOTESI INTESA

(dal blog del Sen. Storace) Una dichiarazione del Segretario de LA DESTRA e alcuni commenti pubblicati sul sito www.storace.it
16 Gen 2009
“Credo che dopo la manifestazione del 24 gennaio a Napoli vada assunta un’iniziativa politica per dare rappresentanza organica all’area alla destra del PdL. Mi riprometto di parlarne con Luca Romagnoli, prescindendo da quale legge elettorale europea sarà in vigore, per capire se vogliamo introdurre qualche elemento di concreta novità nella politica italiana”. Lo dichiara Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra.
12 commenti a “DESTRA: STORACE, PARLERÒ CON ROMAGNOLI PER IPOTESI INTESA”
1. Giovanni-Lecce scrive:
Condivido in pieno l’iniziativa del Segretario Nazionale.L’area a destra del PdL non può restare frammentata e confinata.Molta gente di destra è frastornata e disorientata dall’atteggiamento dei ” notabili ” di AN.Bisogna pertanto che la ” DESTRA ” rappresenti un punto di riferimento preciso per il popolo autentico di destra.E’ il momento dell’unità per sempre!Forza Segretario.
Lasciato il 16 Gennaio 2009 alle 16:47
2. Nic scrive:
Bene ma speriamo di non sconfinare nell’ estremismo. Non mi si addice.
Lasciato il 16 Gennaio 2009 alle 18:11
3. Francesco scrive:
Ottimo!! Avanti segretario!!!Unità La Destra - Fiamma Tricolore!!PARTITO UNICO!Una sola destra, una sola fiamma!
Lasciato il 16 Gennaio 2009 alle 18:51
4. Mario Bertoli scrive:
sono totalmente daccordo con l’articolo/auspicio del mio Presidente Teodoro Buontempo e di conseguenza con l’iniziativa politica che si appresta a mettere in atto il segretario Storace!Mario Bertoli segretario provinciale di Parma
Lasciato il 16 Gennaio 2009 alle 19:32
5. alessandro civitavecchia scrive:
condivido
Lasciato il 16 Gennaio 2009 alle 22:30
6. RIVOLTA IDEALE - ROMA PIAZZA BOLOGNA scrive:
PERFETTO!
Lasciato il 16 Gennaio 2009 alle 22:42
7. BARBARIGO scrive:
Bene STORACE questo ti fa onore,la speranza è che non sia un naufragio come Alternativa Sociale,se ognuno mette da parte l’essere per forza protagonista e ci si mette seduti intorno ad un tavolo, tenedo presente i valori che ci unisconoe i comuni caduti in nome di un grande ideale,allora si può veramente parlare di UNITA’ D’AREAALLORA AVANTI TUTTA ED IN BOCCA AL LUPO!!
Lasciato il 17 Gennaio 2009 alle 07:16
8. Giuseppe Busceti - PPP scrive:
superiamo tutti i personalismi e costruiamo una grande forza di destra sociale per il bene del paese. Se l’accordo fosse definitivo non avremmo altro che benefici.
Lasciato il 17 Gennaio 2009 alle 08:42
9. Aldo Rovito La Destra Al. scrive:
Caro Segretario, condivido il Tuo pensiero, ritengo, anzi che bisognerebbe andare più in là: una lista unica per le Europee, non solo con Fiamma tricolore, ma anche con tutti gli altri gruppi minori(?). Ritengo che dobbiamo operare senza escludere nessuno, se non mafiosi, massoni e camorristi, ma nei tanti movimenti di destra che esistono in Italia di tali arnesi non ce ne sono, pertanto agendo con buona volontà e TANTA umiltà, l’obiettivo si può raggiungere. Ritengo comunque che abbiamo il DOVERE storico e morale di provarci SERIAMENTE.
Lasciato il 17 Gennaio 2009 alle 12:58
10. Federico Pulcinelli "Il Fascista Missino"-G.I. Umbria scrive:
Grazie infinite Segretario per quello che sta facendo. La prego di continuare di questo passo, perchè solo con l’unità dell’area della destra sociale potremo rapresentare il nuovo per i cittadini italiani.
Lasciato il 17 Gennaio 2009 alle 18:59
11. lanfranco scrive:
leggo e mi associo. Per me la ricerca dell’unita’ della destra italiana e’ un pilastro portante per il programma politico della DESTRA.
Lasciato il 17 Gennaio 2009 alle 22:31
12. Aldo Rovito La Destra Al. scrive:
Caro segretario, concordo con il Tuo intervento, ed anche con l’intervento del Presidente Buontempo. So benissimo che la strada è molto in salita, che le difficoltà sono molteplici, che in questo nostro strano mondo, dove c’è una immensa ricchezza di idee, c’è anche povertà estrema di umiltà e di autocritica. Sacrificarsi per il bene comune dell’area, sembra una bestemmia, convinto com’è ognuno di noi, del fatto che la propria verità, sia LA VERITA’ ASSOLUTA. Io ti ho seguito ne LA DESTRA per oppormi innanzi tutto al bipolarismo imposto per legge da Veltrusconi, di cui il paventato scioglimento di A.N. nel c.d. “partito unico di c.d.” non sarebbe stato che il primo passo. Per contrastare questo obiettivo, antipopolare ed antidemocratico, occorre che tutto ciò che sta a destra del P.d.L. si unifichi, almeno come cartello elettorale; cominciando a stare insieme si potrà verificare come molte delle presunte differenze, siano solo di facciata; comunque di fronte all’esigenza primaria di battere il bipartitismo che si vuole riproporre, tutto il resto deve passare in seconda linea.
Lasciato il 18 Gennaio 2009 alle 12:51

Sull'unità dei movimenti "a destra" del P.d.L. di L.Romagnoli

Articolo di Romagnoli (Segretario Nazionale M.S. Fiamma Tricolare)

Dunque il bipartitismo o lo riescono a imporre ora, oppure, con la crisi e con l'inesorabile calo di consensi che non potrà non coinvolgere i "grandi", sia quelli che amministrano che quelli che fanno o meglio non fanno opposizione (é bene essere chiari, l'opposizione vera la può fare solo chi ha degli eletti nei consessi rappresentativi, altrimenti é l'opposizione di pensiero e limitatissima di parola che possono interpretare i Partiti piccoli e/o i movimenti extraparlamentari, che ne confina l'azione al semplice "solletico delle coscienze"), il quadro dei partiti italiano verrà quindi nuovamente stravolto dai poteri sopra menzionati.A noi rimane essenzialmente un'arma nelle mani, oltre che la doverosa azione di "solletico delle coscienze" e di controinformazione, come da molto tempo sostengo: l'arma ora brandeggiabile é quella della denuncia, il più pubblica e trasparente possibile, delle ingiustizie, dei soprusi dei diritti negati e dei doveri mancati, in sintesi del disagio e dei mali sociali.Ciò che ora sentiamo con più forza è la consapevolezza dell'insufficienza con cui riusciamo a informare sulle nostre proposte, perché per preservare un nesso fra sociale e politico, l'informazione é indispensabile e purtroppo nel regime in cui viviamo da questa siamo da sempre pressoché esclusi. Avremmo dovuto anche, almeno in relazione all'esito delle diverse elezioni, succedutesi dopo le europee del 2004, ridiscutere la "forma" partito novecentesca (tutti coloro che la hanno mantenuta in questi anni, hanno perso consensi), e il significato che ha, non per il militante, ma per l'elettore, la rappresentanza, onde adeguare la "forma" a quest'ultima. Tutto è oggi diverso, mutato, frammentato, individualizzato, e nella precarietà dilagante dell'esistenza invece che vedere un ritorno alle idee e ai sentimenti abbiamo assistito al dilagare del nichilismo, del disimpegno. Peggio: del menefreghismo più becero.In questa temperie una parte delle nostre responsabilità va riconosciuta nell'insufficienza della nostra capacità di trasformare il nostro progetto, la nostra proposta alle domande e necessità dell'oggi: certe questioni/rivendicazioni che girano in rete tra militanti dell'area (scusate inserisco anche quelli, soprattutto i giovani, che da AN stanno transitando nel PDL), lasciano basiti per la contraddittorietà o per l'incapacità di andare oltre la superficialità, francamente becera, che produce giudizi tranciati e spesso assai poco informati sul tutto, giudizi soprattutto incapaci di svincolarsi definitivamente dal "siamo, vorremmo essere, ma dobbiamo invece dire e fare altro". Il quadro bipartitista, é, in effetti, frutto delle ipocrisie e demagogie grilliste/dipietriste, cui si sono unite quelle del giornalismo anticasta e quelle di una sinistra militante che, pur di fare dispetto alla "sinistra già istituzionale", la ha clamorosamente sconfessata e scaricata: sono loro che hanno permesso la velocissima accelerazione che ha portato al PD e quindi al PDL.Loro hanno prodotto, loro hanno incontestabilmente dato il "la" definitivo alla transizione italiana, apertasi con il malnato varo del Partito Democratico e, almeno in apparenza, prossima a chiudersi con la costituente del PDL. Recuperare la capacità del Partito di avere una reale rappresentanza sociale passa per il coinvolgimento sociale e questo non può essere solo militante. Ritengo che ogni ipotesi federativa, che quindi ha come presupposto principale l'alleanza di diversi partiti, è per noi superata dallo stato dei fatti, anche per l'indisponibilità di molte delle altre forze politiche organizzate, a mettersi in discussione e partecipare a un percorso innovativo di riforma dei temi e dei relativi approcci.Oggi quello che è in gioco è non solo la rappresentanza politica della "destra" (uso per comodità questa dizione che so non tutti rappresentare, ma viene assai comoda alla bisogna) ma la sua ragione d'essere, il suo significato profondo, iscritto nella possibilità reale di cambiare il mondo.La "destra" italiana deve rinascere e disegnare il suo profilo nella costruzione di un'opposizione alle politiche di un "centrodestra" o di un "centrosinistra" cercando in primis di rigenerare il nodo tra sociale e politico/ideologico. Già altri molteplici soggetti agiranno in un quadro variabile di opposizione al PDL come al PD, cercando di riannodare quanto sopra detto: sindacati, centri sociali, il movimento di Beppe Grillo/Di Pietro, presto anche organizzazioni semi indipendenti d'immigrati, alcune grandi associazioni (si pensi ad esempio al potere della Lega Ambiente). Rimettere la nostra soggettività al centro della costruzione del corpo sociale per proporre un sistema diverso, richiede grande capacità (senza "rinnegare" nulla), ma comprendendo bene che, oltre al "non restaurare" si deve impostare la proposta sul domani, attraverso apertura, relazione e confronto sui problemi dell'oggi: occupazione/professionalità, assistenza, previdenza, socialità/associazionismo, dignità e sicurezza dell'esistenza, ambiente, in somma, in una parola, "qualità della vita", che oggi molti preoccupa assai più dei massimi sistemi. Altre questioni, soprattutto dello "ieri", oggi, temo, rimangano ormai di nicchia e certamente non di proposta politica. Occorre un'apertura non solo sul versante delle identità, dei contenuti e dei valori, ma sul metodo di trasmetterli, non solo perché si promuovono ma anche perché con questi valori ancora pretendiamo si debba confrontare la cultura dominante che é molto distante dalla nostra. Ma da soli, nel terzo millennio, purtroppo e con tutto l'amaro che quest' ammissione provoca, i valori non bastano.Per quanto sopra occorre tempo, si dirà, ma il tempo te lo toglie in questo caso la contingenza.Con una legge che impone uno sbarramento del 4% e liste bloccate con recupero delle preferenze solo oltre una certa percentuale del voto di lista, probabilmente con il tentativo che già si profila di imporre anche a chi ha il parlamentare eletto/uscente la raccolta delle firme, per essere comunque presente, ci sono solo due possibilità: - un qualche accordo per partecipare nelle liste dei "grandi" in posizione di vaga possibilità d'elezione; - una proposta nazionale unica, che non sia un cartello elettorale o una federazione o un'alleanza come già esperito, ma...insomma, mi viene in mente un unico tentativo per arginare, per provare a resistere a chi, imponendo anche per le europee un sistema anti minoranze, vuole arrivare al controllo maggioritario delle rappresentanze (oggi operato dal cosiddetto centrodestra domani, nella "cultura dell'alternanza" che perseguono, dal centrosinistra, arrivando così a chiudere prima o poi il "cerchio-discorso" che Casini ha perfettamente illustrato nell'intervista al Corriere della Sera del 12 gennaio). Mi sembra quindi che formare un unico Partito, il cui progetto tenti la "missione impossibile" o soccomba nell'impresa (se così sarà), ma dia questa volta, forse per l'ultima volta, agli italiani la possibilità di decretarne non solo elettoralmente, ma anche politicamente il diritto a continuare ad esistere.Se (e solo se anche la legge elettorale per le europee cambierà come si prefigura con uno sbarramento al 4%) formare un Partito unico dal punto di vista pratico si può fare accettando di svolgere una rapidissima assemblea costituente (febbraio) che ratifichi l'assegnazione di quote paritetiche ai tre soggetti ancora rappresentati nell'area (in ordine "storico" di costituzione Fiamma Tricolore, Alternativa Sociale e La Destra), che vincoli i partecipanti a cinque anni d'impegno e militanza assolutamente senza compromessi o accordi con "i grandi", e coinvolga i suddetti nel massimo rispetto delle quote menzionate per la gestione organizzativa e le opportunità di rappresentanza elettiva. Questo, e concludo, si può fare se tutti i menzionati partecipano e soprattutto senza ipocrisie e infingimenti varano e accettano uno statuto e condividono un progetto politico che rimetta al suo posto come finalità l'unica idea guida che ancora si differenzia da quello che é stata la proposta di Alleanza Nazionale e che é tuttora la proposta della "destra liberista": insomma una linea guida che esplicitamente persegua lo Stato nazionale del lavoro e la socializzazione (art. 1 dello Statuto MSI). Se questa non fosse la finalità, che interesse possono avere i nostri militanti e "quei missini" già orfani del MSI (ora orfani anche del riferimento simbolico e a volte utilitaristico che li ha comunque tenuti "collegati" ad AN), a impegnare, ancora, energie e sentimenti? Altrimenti non ci sarebbe alcuna differenza tra la nostra proposta e "l'altra destra", altrimenti della nostra originalità e della nostra storia, duole ammetterlo, non ci sarà più traccia nel confronto politico/istituzionale d'Italia.

lunedì 5 gennaio 2009

PER UN 2009 A TUTTADESTRA! di Francesco Storace

E’ stato durissimo il 2008 che spira. Sarà stato per la coincidenza bisestile, ma non è stato un anno fortunato per noi.Abbiamo dovuto affrontare prove durissime, si pensi alle elezioni politiche anticipate, alle regionali anch’esse anticipate in Abruzzo. E per un partito appena nato non era facile.Ma è stato anche l’anno del Congresso, in cui ci siamo voluti presentare come l’unica forza politica capace di parlare ancora di etica. Gli altri hanno in testa solo il chiodo fisso del potere. Noi no.
Il 2009 dovrà essere il nostro anno, e con questo auspicio rivolgo il mio augurio personale alla comunità che si ritrova attorno alle bandiere de La Destra, ai nostri indisciplinati bloggers del sito che porta il mio nome, ai dirigenti, ai militanti, ai simpatizzanti, agli elettori, a quanti riceveranno questa mia semplicemente perché abbiamo un indirizzo email a cui scriviamo e che siamo pronti a cancellare se ce ne verrà fatta richiesta.
Auguri anche a chi ha preferito altri lidi, perché la strada che abbiamo scelto si rivela troppo impervia per palati fini, poco abituati a lottare e a pazientare in attesa del tempo che verrà. Una strada dura, ma bella, che ci fa sentire degni di vivere.
Auguri, dunque, anche a Daniela Santanchè, che tutti davano a un passo dal governo e che ha dovuto anche lei amaramente accorgersi di quante bugie sono capaci i signori che stanno alla guida di questo nostro Paese. Chissà se oggi si rende conto che valeva la pena di restare di qua, soffrire un po’ con noi per gioire domani. Ma non dobbiamo avere rancore, al massimo un po’ di dispiacere augurandoci che il tempo saprà lenire le ferite. Anche perché proprio l’Abruzzo ha dimostrato che ci ci tradisce non viene eletto altrove….
Ma auguri soprattutto a tutti noi, a questa nostra gente con la pelle dura e tanto orgogliosa di continuare a essere di destra.
Noi ricominciamo dal 24 gennaio, con la manifestazione di Napoli, i cui dettagli sono curati da Aldo Traccheggiani, responsabile dell’organizzazione (aldotrac@tiscali.it) e da Livio Proietti (prolivio@vodafone.it), responsabile amministrativo, insieme ai dirigenti regionali e provinciali del Movimento delle varie zone d’Italia. Sarà una manifestazione, la nostra prima manifestazione, che abbiamo deciso di svolgere a Napoli, perché è l’emblema di una politica corrotta che rovina l’Italia a partire dalle zone più infestate dalla criminalità e dall’affarismo, in un intreccio orribile che va spazzato via, in cui sono tristemente coinvolti esponenti di entrambi i poli. Sarà una manifestazione per presentare La Destra contro tutte le caste, capeggiate da Berlusconi e Veltroni, che hanno tolto rappresentanza reale agli interessi degli italiani.Sarà la manifestazione che preparerà il terreno alla grande affermazione che dobbiamo ottenere alle elezioni Europee: si voterà col proporzionale, non ci sarà l’attrazione del maggioritario, tutto dipendenderà solo dalla nostra capacità di esserci, con le liste e con le firme che raccoglieremo, per un continente rispettoso della nostra identità cristiana, deciso ad affermare i diritti sociali, stufo di cinesismi e turchismi che già minacciano la nostra vita.
Sarà la manifestazione con cui proporremo al popolo dell’astensione di ritrovarsi in una casa abitata da chi ha scelto di rinunciare ai privilegi di casta, per battersi per i diritti di cittadinanza della nostra gente; è l’appello che lanciamo anche a chi si ostina a non capire che La Destra può essere il contenitore ideale per chi ha scelto di essere altro rispetto al PdL e ai resti di quella che fu An.Ci sarà tempo per litigare, ora è il tempo di unire le forze attorno a un simbolo che può essere la bandiera di tutti. A prescindere da chi deve o vuole fare il parlamentare europeo. E’ il futuro che dobbiamo costruire e non le nostre fortune personali.
Dal 24 gennaio, dunque, si riparte: sarà il nostro Capodanno politico, che dovrà portarci all’appuntamento del 6 e 7 giugno con l’Europa.
A giorni daremo anche notizia, quattrini permettendo, delle iniziative di comunicazione libera e locale che vogliamo affrontare nelle varie regioni d’Italia, per dare spazio alle idee di cui siamo portatori.Insomma, a Veltrusconi dispiacendo, non vogliamo farci cogliere impreparati. E tutti vedranno, capiranno, scopriranno che La Destra c’è.
Buon anno a tutti, con grande affetto. Francesco Storace