giovedì 6 dicembre 2012

Per la sovranità monetaria! Contro i politici, camerieri dei banchieri! PUBBLICO QUESTO APPELLO DELL’AVV. MARRA A BERLUSCONI, RITENENDOLO CONDIVISIBILE, OLTRE CHE INTERESSANTE. NON SO SE BERLUSCONI LO RACCOGLIERA’, MA “LA DESTRA” LO FARA’ SENZ’ALTRO, COME DIMOSTRA IL PRIMO DEI DIECI PUNTI DEL NOSTRO PROGRAMMA PER LA SOVRANITA’ Marra a Berlusconi: poniti, ti prego, in contrasto con i tuoi interessi economici e aiutami a smascherare Bersani & Renzi: i ‘luogo-comunisti’ dal ‘cuore in mano’ in realtà affiliati alle banche. Caro Berlusconi: Bersani & Renzi, due 'luogo-comunisti', due ipocriti, due espressioni – una vetero e l'altra 'nuova' – di una lotta tra loro che serve in realtà solo farsi scegliere come il più bravo nel portare acqua al mulino delle banche. Due falsi buoni, due falsi onesti, come Napolitano, Vendola e altri 'luogo-comunisti' i quali, insieme e separatamente, lottano per acquisire il massimo del merito nel vendere alle banche la carne della società. La prova di quel che dico? Ebbene, hai per caso sentito dire da costoro una parola contro le banche? O gli hai sentito dire che, per risolvere ogni crisi, basterebbe l'abrogazione dell’anatocismo, delle commissioni di massimo scoperto e dell’accredito tardivo dei versamenti, spostando così dalle tasche delle banche a quelle dei cittadini diciamo tre miliardi di euro al giorno? Di te si può senz'altro dire che hai interessi di regime, ma nello stesso tempo so che hai una ripugnanza viscerale per quegli apparati, quelle burocrazie, quella sinistra di cui il regime si serve per criminalizzare, come evasore, come riciclatore, come falsificatore di bilancio, chiunque abbia un minimo di iniziativa. La verità è infatti che le tasse non vanno pagate ma abolite, perché sono illecite e servono solo a rastrellare denaro inverato (vedi da marra.it) per comprare dalle banche centrali il denaro da inverare che invece gli Stati dovrebbero produrre da sé, senza creare, assurdamente, per comprarli, il debito pubblico. Fenomeni tutti che costituiscono il signoraggio bancario, e che ti chiedo semplicemente di aiutarmi a rendere noti, perché si vedrà allora se è stato o no il caso di insistere tanto per svelarli. Un aiuto che, se le mie previsioni hanno un minimo di valore, ti assicuro che ti farà STRAVINCERE le elezioni, perché, non importa cosa tu abbia o non abbia fatto fin qui, o che ti si sia o no condiviso, il merito di esserti adoperato a sconfiggere una tale mostruosità farà si che, da qui agli antipodi, ti si dovrà comunque rendere onore. Alfonso Luigi Marra

domenica 3 giugno 2012

MIRACOLO…MIRACOLONE…MIRACOLISSIMO…

A seguito del terremoto che ha squassato il Nord Italia, da Giorgio Napolitano è partita un’iniziativa che sa di miracoloso. La metà degli emolumenti a lui spettanti, e per sei mesi, andranno a beneficio dei poveri terremotati. Appena appresa la notizia tutti i deputati e senatori, Giancarlo Fini e il presidente del Senato Schifani in testa a tutti, si sono uniformati al SOMMO esempio del Capo dello Stato: per sei mesi il 50% delle loro spettanze saranno devolute alle zone terremotate. Non solo: per dare l’esempio sarà varata una legge con la quale il 50%, e per sei mesi, di tutte le così dette “pensioni d’oro” seguiranno l’esempio del Capo dello Stato, dei deputati e dei senatori. E ancora: le 65mila “auto blu” saranno vendute e il ricavato andrà alle zone terremotate. E ancora, le centinaia, le migliaia di addetti a quel parco macchine, saranno inviati a sorreggere la ricostruzione dell’Emilia-Romagna. Non è detto che altri provvedimenti seguiranno quelli poco sopra annunciati. Di conseguenza non solo non sarà aumentato di due centesimi il costo della benzina, ma di tre centesimi sarà diminuita. Sommo esempio di serietà di intenti, di solidarietà, di amor patrio ecc. ecc.. … Come? Non ci credete? No, non è il primo d’aprile, è che poi… MI SONO SVEGLIATO! FILIPPO GIANNINI (dal sito http://www.filippogiannini.it)

giovedì 31 maggio 2012

La vendita di banche statunitensi alla Cina e la rivalutazione dello yuan

La vendita di banche statunitensi alla Cina e la rivalutazione dello yuan di Alfredo Jalife-Rahme - 30/05/2012 Fonte: aurorasito Il quarto dialogo strategico ed economico tra gli Stati Uniti e la Cina Il quarto ciclo di negoziati Sino-statunitensi ha avuto luogo tra l’euforia delle nuove concessioni apparenti di Beijing: massicci investimenti finanziari negli Stati Uniti e rivalutazione dello yuan nei confronti del dollaro, come Washington ha a lungo preteso. Tuttavia, non bisogna farsi ingannare sul significato dell’evento, osserva Alfredo Jalife-Rahme: la Cina non ha acconsentito a questi sacrifici per sottomettersi agli Stati Uniti, ma per inibire il loro imperialismo. Beijing ha usato le sue armi finanziarie e monetarie per neutralizzare l’aggressività di Washington, mentre ha cominciato la costruzione di una vasta area di libero scambio, con degli stati finora sotto l’ampia influenza degli Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone. La quarta riunione per il “dialogo strategico ed economico tra Stati Uniti e Cina” [1] si è recentemente tenuto a Beijing il 3 e 4 maggio 2012. Questo vertice bilaterale è il più importante del mondo, e mostra una serie di risultati significativi, secondo China Economic Net [2], mostrando un notevole rilassamento dopo una fase d’ improvviso deterioramento delle relazioni tra le due potenze. I media ufficiali cinesi hanno dedicato molta più attenzione a questo successo che non la stampa statunitense, che tace sull’argomento. I tre momenti significativi in questa distensione sono stati: 1. Il terzo accesso alla presidenza di Vlady Putin, che è stato acquisito dalla stampa cinese, perché allevierà la pressione degli Stati Uniti sulla Cina [3], mentre tutti hanno notato l’assenza dello “zar” al vertice del G8, configurazione oramai inoperante, di fronte al summit del G20, più ibrido e multipolare; 2. L’annuncio della proposta di Trattato di libero scambio tra le tre maggiori geo-economie dell’Asia del Nordest: Cina, Giappone e Corea del Sud [4]; 3. La rivelazione bizzarra e concomitante del Dalai Lama su un complotto per farlo assassinare [5]. Gli Stati Uniti saranno in grado di vendere il Dalai Lama per uno yuan, mentre è oggetto di un omicidio scioccante, che contrarierebbe notevolmente la Cina? Tre proposte geo-finanziarie di immediata applicazione sono state sviluppate nelle “operazioni di scambio” del quarto incontro Cina-USA: 1. la rivalutazione accelerata dello yuan, che ha attirato le lodi dal Segretario del Tesoro statunitense Timothy Geithner; 2. l’autorizzazione da parte della Federal Reserve (“Fed”) per l’insediamento sul territorio degli Stati Uniti di tre banche pubbliche cinesi: - Industrial and Commercial Bank of China (ICBC), la banca più ricca del mondo, che ha già acquistato l’80% della statunitense Bank of East Asia, con 13 filiali a New York e in California [6] - China Bank, la terza più grande, ha aperto una filiale a Chicago, - e Agricultural Bank of China, la No. 4, che apre a New York 3. La Cina abbassa ancora una volta la sua aliquota di riserva in proporzione ai propri depositi bancari (fino a 50 punti base) per iniettare maggiore liquidità nel mercato [7]. Meglio ancora, la Fed ha permesso a una serie di entità finanziarie della Cina (ICBC, Central Huijin Investment e il fondo sovrano cinese Investment Corp.) di operare come una “holding di imprese bancarie”. Si è lontani dalla fase bushita, quando sotto l’apotema farisaico della sovranità (sic) economica, proibì alla compagnia petrolifera statale CNOOC di acquistare Unocal, che è finita per essere digerita e imballata come un’ondata di spazzatura dalla Chevron. Non dobbiamo minimizzare l’apertura del super-strategico settore finanziario degli Stati Uniti all’imponente settore bancario cinese, anche se per il momento non sono che misure simboliche. Le banche cinesi alla fine arriveranno in Messico, su ordine di Washington, prima che una volontà nazionale in tal senso si manifesti da noi? Presto assisteremo all’acquisizione delle imprese statunitensi da parte delle banche cinesi, secondo lo schema scissioni [8] – acquisizioni (M & A, secondo le loro iniziali in inglese)? Ci sono stati altri baratti di tipo geopolitico dietro le quinte? Un altro tema su cui gli Stati Uniti hanno approvato una spettacolare apertura: la fine dell’embargo sull’esportazione di tecnologia civile nei confronti della Cina. In cambio, uno dei più profondi cambiamenti politici sarà la decisione della Cina di permettere investimenti stranieri (in realtà, degli Stati Uniti) al 49%. Il presidente cinese Hu Jintao ha accolto con favore questa quarta sessione, mentre la Segretaria di Stato Hillary Clinton, più amazzone e nottambula che mai, ha rassicurato i sospettosi, allarmati da questo ritorno degli Stati Uniti in Cina, insistendo sul fatto che Washington vuole una Cina forte, prospera e trionfante: chi osa dubitarne? Dopo la sospettosa compiacenza nell’oscillazione tra concorrenza e cooperazione, questo esito felice ha portato alla prima visita al Pentagono, dopo nove anni e improvvisamente, del Ministro della Difesa nazionale, Liang Guanglie. Allo stesso tempo appaiono sui media i cantori della cooperazione bilaterale, a scapito dei partigiani della concorrenza al limite della guerra fredda, come il tranquillizzante Jeffrey Bader, l’ex consigliere di Obama per la Cina e l’Asia al National Security Council e autore del libro Obama e l’ascesa della Cina: una narrazione interna della strategia degli USA in Asia [9]. Secondo Jeffrey Bader, le relazioni tra Washington e Beijing si intrecciano attorno al tavolo delle trattative, non sui campi di battaglia. Questo approccio è in linea con quello degli otto precedenti presidenti degli Stati Uniti, a cominciare da Richard Nixon, appena offuscata da qualche deviazione di poco conto [10]. Obama non fa eccezione, dice, e conclude che la sua politica si basa su tre principi fondamentali: - riconoscimento e rispetto di fronte al crescente potere della Cina e dei suoi interessi legittimi; - insistenza sulle norme internazionali e sul rispetto della legge che deve governare questa ascesa; - intenzione di stabilizzarla rafforzando le alleanze regionali e le partnership. A suo parere, il rapporto bilaterale è qualcosa di ragionevole, dato che i cinesi hanno collaborato con gli Stati Uniti sulle questioni della Corea del Nord e dell’Iran, e che Taiwan non è nemmeno stata una fonte tensione. Suggerendo che l’unico soggetto su cui, in teoria, ci potrebbero essere dei conflitti, è Taiwan, poiché in una certa misura, la vendita di armi a Taiwan è stata una provocazione e un fattore essenziale di tensione. Ha aggiunto che l’oggetto dell’irritante controversia per i diritti umani e del contenzioso del Mare del sud, sono un ostacolo alla cooperazione. Diverse sfide provengono dall’accelerazione della crescita della Cina nel corso dell’ultimo decennio, e dal suo ruolo crescente nel mondo. Gli Stati Uniti hanno le vertigini! L’idea che la Cina ha già superato gli Stati Uniti, o che lo faccia presto, nella sua leadership sugli altri paesi, non ha nulla a che fare, secondo lui, con i fatti, perché c’è divario tra potenza e reddito pro capite. In effetti, le relazioni militari sono state restaurate durante la visita dell’ex Segretario alla Difesa Robert Gates, dice, e liquida come mera leggenda l’idea di una nuova politica di contenimento statunitense. Tuttavia, ammette il rischio di una crisi di sicurezza tra Stati Uniti e Cina: ognuno è destinato a considerare il passo che l’altro compie in sua difesa, come un’azione offensiva nei propri confronti. Ma secondo il suo ragionamento, la sfiducia reciproca può essere superata attraverso il “dialogo strategico ed economico” [11]. Brendan O’Reilly [12] ritiene che la strategia della Cina sia basata sullo sviluppo economico e l’integrazione. Così il commercio bilaterale ha raggiunto i 450 miliardi dollari all’anno, un record assoluto nella storia delle relazioni tra due paesi: la Cina attua così una sottile tattica per rispondere efficacemente alla superiorità militare e politica degli Stati Uniti, attraverso una maggiore integrazione tra le due economie. O’Reilly sostiene che la Cina non può raggiungere il livello militare statunitense, nel medio termine, vuole disarmarli sul piano del vantaggio tattico, creando una situazione di dipendenza reciproca ed economica quasi totale. Così, la Cina cercherebbe di stabilire un nuovo ordine mondiale, in cui il conflitto militare tra grandi potenze verrebbe superato per effetto dell’integrazione economica. Potrà farlo? Note [1] USA-Cina il dialogo strategico ed economico [2] «‘Significant’ results gained in China-US dialogue», China Economic Net, 5 maggio 2012. [3] «Putin’s return may ease US pressure on China», Global Times, 13 maggio 2012. [4] «La Chine, le Japon et la République de Corée lanceront les négociations sur une Zone de libre-échange cette année», Xinhua, 13 maggio 2012. [5] «Dalai Lama reveals warning of Chinese plot to kill him» e «Dalai Lama: What do I really fear? Being eaten by sharks», Dean Nelson, The Telegraph (UK), 12 e il 13 maggio 2012. E il commento cinese “Dalai Lama’s claims of assassination slammed“, Xu Tianran, Global Times, 14 maggio 2012. [6] «Questions After the First US Bank Takeover by a Chinese State-Controlled Company», Charles Wolf, Jr., Brian G. Chow, Gregory S. Jones e Scott Harold, Rand Corporation, 15 maggio 2012. [7] «La Chine abaissera le taux de réserves obligatoires de 0,5 point de pourcentage», Xinhua, 12 maggio 2012. [8] “Scissione”: neologismo inglese riferendosi alla iniezione improvvisa e alla diffusione invasiva di nuove idee. [9] Obama and China’s Rise: An Insider’s Account of America’s Asia Strategy, Brookings Press, marzo 2012. [10] «US-China ties revolve around debating table, not battlegrounds», Jeffrey A. Bader, Global Times, 13 maggio 2012 [11] Un aspetto particolare detto del: “Dialogo sulla politica di sicurezza” è stato aggiunto al dialogo economico strategico, al secondo incontro a Beijing, il 24 e 25 maggio 2010. [12] «Hu oils cogs to lock the US Asia ‘pivot’», Brendan O’Reilly, Asia Times, 9 maggio 2012. Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

“Quando un popolo vuole la propria sovranità può ottenerla”

Ammar Moussawi (Hezbollah): “Quando un popolo vuole la propria sovranità può ottenerla” Mercoledì 30 Maggio 2012 15:54 | Scritto da Fabio Polese Politica - Politica Nazionale (ASI) BEIRUT - “Il Libano con tutte le sue comunità è un Paese ospitale e guarda verso tutti con amicizia. Il nostro Paese subisce i riflessi di quello che sta succedendo in Siria. E’ molto probabile che in occidente i governi e l’informazione cerchino di comunicare alla gente che in queste zone ci sia una trasformazione democratica. Non è così, in realtà, si sta spingendo al caos più totale”. Con queste parole, Ammar Moussawi, responsabile esteri di Hezbollah, il Partito di Dio, e deputato del Parlamento libanese, ci accoglie in una delle loro sedi a Beirut sud. “Se si diffonde il caos – continua - siamo tutti minacciati. C’è un sostegno diretto al fondamentalismo”. Su quello che sta accadendo in Siria e di conseguenza nel nord del Libano Moussawi precisa: “i governi occidentali e alcuni governi arabi dicono che stanno lavorando per l’interesse della Siria e le loro pressioni arrivano anche in Libano. Hanno fatto pressioni affinché il governo libanese permetta un corridoio umanitario. Ma lo scopo non è questo, loro vogliono far passare le armi dal nostro Paese. Gli ultimi avvenimenti accaduti nel nord del Libano e lo scontro che si è aperto tra l’esercito libanese e alcuni gruppi di salafiti armati, aveva lo scopo di indebolire la forza dell’esercito per prendere il controllo della zona, utilizzandola come una base per sostenere, con le armi, i ribelli siriani. Questo vuol dire mettere il Libano in una situazione di pericolo”. L’opinione di Hezbollah e del governo libanese, è quella di essere neutrale sulla “crisi siriana”. “Ma c’è una parte di libanesi – continua il responsabile esteri - quelli del gruppo «14 marzo» che si vantano di voler dare sostegno ai ribelli siriani e questo significa esportare la crisi siriana nello scenario libanese. Noi pensiamo che questa sia una minaccia. Le interferenze straniere non fanno che far crescere questa tensione. I pericoli che si presentano minacciano tutti”. Poi Moussawi parla dell’attacco della Nato alla Libia. “Si è detto che la Nato è intervenuta in Libia per schierarsi con il popolo libico. Non posso accettare una cosa del genere. Sicuramente la Nato aveva altri obiettivi nascosti e le operazioni militari hanno provocato decine di migliaia di morti. E’ chiaro che volevano migliorare e consolidare gli interessi economici delle società petrolifere e tutelare gli investimenti in Libia. Dopo tutto quello che è accaduto, oggi la Libia è nel caos. Oltre alle divisioni etniche e religiose, sta provocando altri problemi nel continente africano. Sta facendo crescere l’immigrazione clandestina soprattutto in Europa. Sta crescendo anche l’estremismo islamico in tutte le regioni”. Moussawi ha poi precisato di parlare da musulmano ma ha sottolineato che “la nostra posizione è diversa delle altre: non crediamo che l’Islam giustifichi le uccisioni e la repressione. Noi consideriamo l’Islam una rivoluzione per l’uguaglianza e la giustizia sociale e non per far crescere l’odio tra la gente. Certamente, in assenza di dialogo, le cose si stanno complicando. Anche in Siria non esiste nessuna altra soluzione se non il dialogo. E se non si garantisce il dialogo, andremo verso nuovi pericoli. Ecco perché noi sosteniamo i colloqui che ci sono a Baghdad del il 5+1, al di là dei componenti del tavolo, la consideriamo una opportunità per trovare delle soluzioni”. Il 25 maggio è stata festeggiata la liberazione del sud del Libano, questo anniversario “è un’occasione storica per il nostro Paese”, ci dice il responsabile del Partito di Dio e continua, “i territori libanesi occupati dal 1978 e considerati dagli israeliani una cintura di sicurezza, nei quali hanno praticato il terrorismo, sono tornati libanesi. Quello successo il 25 maggio è la fine di questa occupazione. E’ la restituzione dei territori alla sovranità libanese grazie ad una resistenza popolare. Questo significa che, quando un popolo vuole la propria sovranità, può farlo. Il 25 maggio è sicuramente la festa di tutti i libanesi. Possiamo dire che questa festa è anche la festa dei palestinesi che continuano a soffrire”. E parlando di sovranità, Ammar Moussawi, parla anche della situazione italiana ed europea. “In molti paesi il potere è sequestrato. Certamente sotto l’ombra della crisi economica si moltiplicano questi tentativi. Possiamo dire che il vostro governo sia commissariato dalla finanza internazionale. Accade lo stesso anche in altri Paesi europei come in Grecia e in Spagna. Le politiche di restrizioni imposte ai popoli europei, con la scusa di correggere la struttura economica, vengono considerate una strada indispensabile, ma la vera domanda che si deve porre è il perché si è arrivati a questo punto. Come mai, all’improvviso, l’Europa si trova indebitata, sotto pressione? Quali sono le politiche che ha adottato l’Europa per arrivare a questa situazione? Con alcuni amici, ambasciatori europei che stanno qui a Beirut, abbiamo parlato del perché si è arrivati a questo punto. Hanno risposto che l’euro ha servito tutti gli ambienti finanziari. Noi non possiamo escludere che ci sia un progetto per portare l’Europa nell’attuale situazione. Ci vuole un dialogo nazionale per affrontare questi problemi, se bisogna pensare a salvare un Paese ci deve essere una larga partecipazione. E’ utile un governo tecnico per salvare l’Italia di fronte a una crisi di queste proporzioni? Quando c’è una crisi nazionale si richiede un governo di unità nazionale. Quello che so è che i partiti italiani non hanno voluto partecipare al governo per non assumersi responsabilità. Credo che bisogna spogliarsi dei privilegi e uscire dall’appartenenza al partito e pensare alla patria. Al destino della nazione”. Fabio Polese – Agenzia Stampa Italia

giovedì 24 maggio 2012

Se potessi avere mille Euro al mese !

“I lavori in Italia possono essere suddivisi in due gruppi: i primi sono quelli che danno diritto ad un’adeguata retribuzione, nel secondo quelli che… no”. Sono soprattutto i giovani a rientrare nel secondo gruppo risultando spesso “sottoimpiegati, sottopagati e sottorappresentati” nell’istantanea che ci restituisce il libro di Eleonora Voltolina “Se potessi avere mille euro al mese. L’Italia sottopagata” (Laterza editore) che indaga il mondo del precariato attraverso le storie dei protagonisti. L’autrice parla di un “esercito senza armi, voci, tutele, prospettive, santi in paradiso. Un esercito di ricattabili”che non riesce a mantenersi con il proprio stipendio, quando ne ha uno. E’ un fenomeno che riguarda trasversalmente diverse fasce di lavoratori: giornalisti, medici, avvocati e commesse. Tutti in bilico tra la passione per il lavoro che svolgono e le difficoltà economiche che vivono. Si tratta soprattutto di giovani e il perché, rimarca l’autrice, è facilmente intuibile: “sono persone che hanno minore esperienza e che quindi vengono considerate non sufficientemente esperte da meritare un compenso per le loro prestazioni professionali”. Si allunga così la “gavetta” e le famiglie diventano gli ammortizzatori sociali privati dei figli. I giovani tra i 19 e i 35 anni nel nostro paese sono dodici milioni: uno su sei fa l’università e il grosso delle spese sostenute per lo studio vengono coperte spesso dalle famiglie. Ogni anno vengono attivati oltre 5mila stage, per due terzi nelle imprese private e per un terzo negli enti pubblici e in oltre la metà dei casi non è previsto neanche un rimborso spese. Mentre secondo uno studio della Cgia, l’associazione delle piccole imprese di Mestre (citato dall’autrice) rivela che i precari tra i 15 e i 34 anni in Italia percepiscono una retribuzione mensile netta di appena mille euro, un quarto in meno rispetto ad un lavoratore che svolge le stesse mansioni assunto, però, con un contratto a tempo indeterminato. A ciò si aggiunge la situazione di precarietà vissuta da molti giovani professionisti come testimonia la storia di Astrid giovane archeologa, che dopo una laurea, un dottorato e diversi corsi di specializzazione si è vista costretta ad aprire la partita Iva e si sente proporre lavori per 5 euro l’ora. Un paradosso per un paese che possiede più di duemila luoghi archeologici e un flusso annuale di oltre 15milioni di visitatori. Non molto diversa la storia di Manuela, da sempre attiva nel mondo dello spettacolo, con una passione per il teatro si è trovata spesso a firmare contratti della durata di appena due mesi senza alcuna garanzia fino a diventare una delle protagoniste della vicenda del Teatro Valle occupato. L’obiettivo dell’occupazione, avvenuta il 14 giungo, è quello di diffondere la cultura intesa come bene comune e di difendere i diritti dei lavoratori del settore “trattati in costante violazione dell’articolo 36 della Costituzione”. “La musica deve cambiare”, partendo col pagare chi lavora perché si esca dall’emergenza retribuzione che stiamo vivendo. Tante le soluzioni proposte dal libro, tra cui l’istituzione, sulla falsa riga anglosassone del minimum wage, retribuzioni minime soprattutto per chi ha contratti di collaborazione, a progetto, consulenze e partite Iva prevedendo ammortizzatori sociali universalistici che non siano rappresentati dalla famiglia d’origine. Secondo la Voltolina, dare un’iniezione di fiducia e sostenere l’imprenditoria giovanile è l’unica soluzione per uscire dal pantano dell’incertezza per tornare ad essere cittadini liberi.

venerdì 18 maggio 2012

Zingari: “Dal Comune di Roma spesi 100mila euro a persona per farli lavorare”

http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/zingari-dal-comune-spesi-100mila-euro-a-persona-per-farli-lavorare-cgil-troppo-pochi/ Zingari: “Dal Comune spesi 100mila euro a persona per farli lavorare”. Cgil: troppo pochi maggio 17, 2012 Zingari: “Dal Comune spesi 100mila euro a persona per farli lavorare” La Cgil si definisce Sindacato dei lavoratori italiani, ma ormai è divenuta un’associazione che di tutto si occupa, tranne dei lavoratori. Un altro bell’esempio della difesa dei diritti dei lavoratori italiani, è questo studio che si occupa della popolazione che meno si confà al termine “lavoratori”. In questa conferenza, la Cgil elenca i fondi spesi a Roma per i progetti di “inclusione” (ma perché dobbiamo includerli?) degli Zingari, lamentandosi e chiedendo maggiori fondi. Ovviamente a spese dei cittadini romani. Si è svolta presso la sala Funzione Pubblica della CGIL di Roma, nel tardo pomeriggio di mercoledì 16, la presentazione del report lavoro sporco. Il Comune di Roma, i rom e le borse lavoro”. La ricerca, curata da Angela Tullio Cataldo, in collaborazione con Carlo Stasolla, dell’Associazione 21 Luglio, ha analizzato i diversi progetti di inclusione sociale e lavorativa dei gruppi rom e sinti presenti nella Capitale. I DATI - Oltre un milione e mezzo di euro per 3 progetti di inclusione socio-lavorativa rivolti a 125 Zingari. Solo in 16 hanno poi lavorato realmente. Per gli altri gli interventi messi in campo si traducono solo in un’occupazione saltuaria. IL PROGRAMMA RETIS - Costo: 300mila euro per 30 partecipanti. VIA SALONE - Form on the job, il progetto all’interno del campo di via Salone (220mila euro per 30 persone), invece dà risultati diversi. Solo il 15 per cento continua l’esperienza di lavoro. Per un partecipante su dieci, nessun cambiamento. Ma il cucchiaio di legno per l’occupazione va al progetto di pulizia dei campi. Un milione di euro per 80 persone. Zero assunzioni. Solo in 20 hanno riconosciuto l’importanza del lavoro dal punto di vista dell’inclusione sociale. La Cgil, invece di protestare per lo sperpero di denaro che potrebbe essere utilizzato nel welfare dei cittadini romani, si lamenta e vuole più fondi. Secondo loro, gli Zingari hanno bisogno del “tutor” per “lavorare”: GLI INTERVENTI – “Abbiamo cercato di capire come accade tutto questo”, spiega Tullio Giordano. “La risposta – aggiunge – è semplice: il progetto Retis funziona perché è rivolto a diverse fasce svantaggiate della popolazione e perché l’impiego è fuori dai villaggi attrezzati”. Un intervento vincente grazie ai tutor e alle ore di formazione. Cosa che non avviene negli altri due casi. Perché? “Alcuni portavoce dei campi – continua l’autrice dello studio – ci hanno candidamente detto che i finanziamenti del Comune si trasformavano in tangenti pagate per mantenere la pace nei campi o per aiutare l’amministrazione nella delocalizzazione degli insediamenti”. Svelato il mistero. “Ma questa è miopia politica – spiega Stasolla – perché trasferire i rom in spazi segretativi equivale ad abdicare alla volontà di inclusione di questa comunità”. Insomma, soldi buttati. Uno spreco indicibile davanti a pensionati che non riescono più a vivere decentemente. Un comportamento della Cgil criminale, davanti a giovani senza lavoro, il Sindacato si occupa di far lavorare gli Zingari. E si lamente, perché il Comune di Roma spende “solo” 100mila euro a chiorba perché fingano di lavorare e gli xenofili possano dire: sono “inclusi”. http://www.romatoday.it/cronaca/lavoro-sporco-presentata-ricerca-lavoro-rom-associazione-21-luglio.html Articoli correlati: * Protesta Cgil per i tagli, svela (involontariam ... * Roma: 15mila euro a Zingaro. Asili, casette e s ... * Campo nomadi, 20mila euro l'anno a famiglia. Ma ... * Scioccante a Cagliari: le villette ai Rom, dive ... * Milano occupata dagli Zingari: un quartiere in ... * Milano brucia: emerganza Zingari. Pisapia: a lo ... * Suicidata da Monti: le tagliano la pensione, si ... * Vicenza: Zingari mantenuti dal Comune cercano d ... * Asti: il Comune paga 693mila Euro di bolletta i ... * La Fornero vuole soldi per gli Zingari

LO SCANDALO INGNORATO DAL FISCO (da Libero)

I più grandi evasori? Gli immigrati, di Gilberto Oneto LO SCANDALO INGNORATO DAL FISCO Ogni giorno Monti di Nottingham si inventa una nuova gabella, qualche trucco per spremere i sudditi, soprattutto quelli che si ostinano a voler lavorare e produrre ricchezza. Fa anche finta di farlo con una certa maliziosa equanimità, sostenendo di tartassare tutti senza distinzione di ceto sociale e di collocazione geografica. La cosa è discutibile perché ci sono categorie che vengono trattate con i guanti. Una di queste, sicuramente la più grande in termini numerici, è quella degli stranieri regolari e irregolari che costituiscono per il fisco una sorta di zona franca: i primi sono coccolati e i secondi tranquillamente ignorati. Si sta parlando di una massa che si avvicina a sei milioni di persone: una "regione" più popolosa del Lazio e della Campania, di un quarto più grande di Piemonte, Veneto ed Emilia e di solo un terzo inferiore alla Lombardia. Quando si parla di stranieri si deve sempre fare i conti con dati evanescenti, parziali, inesatti, stimati, insomma con una insidiosa cortina fumogena di incertezze creata ad arte da chi vuole mantenere il fenomeno in una affettuosa atmosfera di vaghezza. Quel poco che emerge o sfugge è, però, sufficiente a generare inquietudine. La Fondazione Moressa parla per il 2009 di circa 3 miliardi di euro versati in tributi dall'intera comunità straniera: nello stesso anno il Veneto ha versato in sola Irpef 63 miliardi e la meno virtuosa Campania "solo" 44: entrambe le regioni hanno meno abitanti di tutti gli stranieri messi assieme. Pur fatta la tara del contributo dei foresti nelle due regioni, è credibile che gli ospiti dichiarino e paghino ciascuno il 15,2% o il 17,5% di quanto faccia un indigeno? Invece che inseguire gli scontrini fiscali, gli agenti del fisco non farebbero meglio a farsi un giro nelle comunità foreste? Ci sono altri numeri che lasciano per lo meno perplessi. REDDITI E RIMESSE Secondo l'Istat e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il reddito medio delle famiglie composte da almeno un cinese veniva stimato nel 2008 attorno ai 20mila euro. La Fondazione Moressa ci informa che nel 2011 i cinesi hanno spedito come rimesse al proprio paese di origine 12.085 euro a testa. A meno che i redditi dei cinesi siano prodigiosamente lievitati in tre anni (cosa che contraddirebbe l'affermazione della stessa autorevole fonte che indica in un calo annuo dello 0,6% la contribuzione dei foresti in generale), non si capisce davvero come una famiglia che guadagni venti possa risparmiare dodici per ogni suo componente. La Banca Mondiale dice che le rimesse dichiarate sono all'incirca la metà di quelle effettive: il nostro dubbio si fa sempre più angoscioso. I cinesi stampano soldi? Allevano galline che depongono uova d'oro? Che ci sia qualcosa di prodigioso nella loro "laboriosità" è provato sia dall'affetto con cui il ministro Riccardi visita le loro comunità, sia nella rapidità con cui si è "suicidato" il malvivente marocchino che aveva assassinato e rapinato lo scorso gennaio a Roma un agente cinese dedito al "money tran-fer". I cinesi sono solo la punta dell'iceberg che l'Agenzia delle Entrate dovrebbe finalmente decidersi a esplorare. Per le Regioni si calcola il cosiddetto "residuo fiscale", ossia la differenza fra quanto paghino allo Stato e quanto ricevano in servizi e trasferimenti. Volendo restare nell'equiparazione della comunità straniera a una regione, si può abbozzare il calcolo del suo residuo. Secondo il Dossier 2010 della Caritas, gli immigrati hanno contribuito nel 2008 alle entrate dello Stato con circa 10,8 miliardi di euro. Dalla elaborazione congiunta dei vari dati disponibili risulta che le spese per gli immigrati sono (al netto delle rimesse) calcolabili fra i 28 e 40 miliardi di euro l'anno. Questo significa un residuo (per loro) positivo che varia fra i 3 e i 5mila euro annui pro capite. Giustamente ci si indigna per i 3.292 euro in negativo della Lombardia e i 2.013 in positivo della Campania del 2006, ma nessuno fa una piega per la voragine dell'ospitalità. C'è tutto un mondo opaco che sfugge alle leggi e ai controlli, che si nasconde dietro a identità evanescenti, a nomi e lingue impronunciabili, a protezioni e omertà. ITALIANI SALASSATI E’ una voragine in cui finisce e scompare un fiume di risorse e ricchezze: è un salasso insopportabile che diventa addirittura insultante in un periodo di grave crisi che vede i cittadini indigeni sottoposti a vessazioni e spremiture di ogni genere. Lo Stato gabelliere e ladro sembra ignorare questa grande zona d'ombra, non si occupa degli evasori foresti, non vede i milioni di clandestini e furbastri che sono del tutto ignoti al fisco. Non riesce o non vuole controllare. Non ha neppure utilizzato lo strumento più semplice ed efficace in circostanze del genere. Nell'antica e civilissima Atene agli stranieri veniva fatto pagare il "testatico", una imposta fissa pro capite, per poter vivere e lavorare in città. Una cosa analoga avrebbe oggi un senso morale anche più giustificato: gli stranieri usufruiscono di servizi ma anche e soprattutto di una condizione ambientale, sociale ed economica che gli indigeni hanno costruito con secoli di fatiche e sacrifici che i foresti si trovano pronta e funzionante e da cui traggono ogni vantaggio legale e illegale. Il minimo che si possa chiedere a questi ospiti è una sorta di rimborso spese per tutto quello che i nostri vecchi e noi stessi abbiamo fatto. Si tratterebbe di un bollo facile da riscuotere e controllare, e che costituirebbe un discrimine fra chi vuole vivere qui ed integrarsi e chi, invece, ha solo vocazione alla rapina Sarebbero soldi che farebbero tanto comodo. Naturalmente la cosa solleverebbe l'indignazione delle anime candide, di tutti quelli che mostrano affettuosi sensi nei confronti dei foresti e indifferenza o addirittura astio nei confronti degli indigeni. Tutti quelli che plaudono ai blitz contro i registratori di cassa, che si girano dall'altra parte quando qualche poveraccio rovinato dallo Stato si suicida, che descrivono gli evasori come il concentrato di ogni nequizia, sono gli stessi che non fanno una piega se a evadere alla grande sono gli stranieri. Monti e Fornero salassano gli italiani, Riccardi coccola i foresti, la Sant'Egidio benedice. Fonte: Libero del 10 maggio 2012 http://www.difesa.it/Sala_Stampa/rassegna_stampa_online/Pagine/PdfNavigator.aspx?d=10-05-2012&pdfIndex=96

giovedì 17 maggio 2012

Cosa fare al ballottaggio?

La Destra e Ri-Vivi Alessandria, a proposito del ballottaggio invitano gli elettori alessandrini a riflettere sul fatto che l’esercizio del voto oltre ad essere un dovere civico, è soprattutto un diritto, al quale non bisogna rinunciare: se non votiamo, qualcuno voterà per noi: i poteri finanziari internazionali e i burocrati europei, a livello nazionale, una minoranza della quale non condividiamo nulla né delle idee, né dei programmi amministrativi, a livello locale.
Al di là del giudizio su meriti e demeriti dell’Amministrazione Fabbio, è indubbio che una vittoria della Rossa, sicuramente non porterà buona amministrazione in Comune (visto quello che ha scritto la Corte dei Conti sui bilanci della Provincia), ma senz’altro significherà: il riconoscimento dei matrimoni omosessuali, l’entrata in maggioranza delle frange più estremiste dei NO TAV e dei “Centri Sociali”(ai quali è stato concesso di “occupare” i locali di via Piave), la chiusura del centro al traffico veicolare (come è scritto nel programma elettorale, più “buonismo” per immigrati irregolari, a danno degli alessandrini e degli immigrati onesti.
Andiamo a votare e meditiamo bene sulle conseguenze del nostro voto.
Aldo Rovito

venerdì 4 maggio 2012

La Geopolitica è “immorale”? Note su alcune obiezioni all’approccio geopolitico

Malgrado da quasi un ventennio la Geopolitica (dopo un ‘purgatorio’ datato dal 1945, ovvero dalla sconfitta delle potenze dell’Asse e dall’imposizione globale del bipolarismo Usa-Urss) sia stata riproposta attraverso riviste come “LiMes”, prima, “Eurasia”, poi, quale strumento in grado di fornire una chiave d’interpretazione delle relazioni internazionali, considerate come una costante, planetaria ‘partita a scacchi’, non pochi sono coloro che ancora nutrono dubbi sull’opportunità di affidarsi all’analisi geopolitica per orientarsi negli intricati meandri della politica mondiale.

Le remore e le obiezioni sono di carattere sostanzialmente ideologico, se con questo termine identifichiamo l’attitudine ad interpretare la realtà – nello specifico quella dei rapporti tra entità statuali – con parametri di tipo sentimentale e/o morale. L’ideologia, di per sé, non ha alcunché di “malvagio”, sia chiaro, se non per l’”errore” vero e proprio costituito dall’assolutizzazione di un punto di vista, di un’istanza, ed in suo nome possono essere compiuti i più sublimi slanci come i più aberranti crimini (e lo stesso vale per la religione): l’uomo è sempre l’uomo, quale che sia l’ideologia o la religione che adotta, senonché questa ‘scelta’ ha delle conseguenze sulla sua capacità di ‘comprendere’ (in senso letterale) il mondo, dove ogni cosa ha un suo posto e un suo grado di “realtà”.

Pertanto – lungi da me l’intenzione di affibbiare giudizi a persone - ho inteso solo specificare che alla base della diffidenza verso l’approccio geopolitico soggiace un giudizio di valore nei suoi confronti che gli attribuisce (indebitamente) la tendenza ad una “oggettività”, addirittura una certa dose di ‘disumanità’, la quale tradurrebbe il sentire di esseri umani fondamentalmente insensibili a grida di dolore e richieste d’aiuto “sacrificate sull’altare della geopolitica”.
continua su:

http://europeanphoenix.net/it/component/content/article/3-societa/287-la-geopolitica-e-immorale-note-su-alcune-obiezioni-allapproccio-geopolitico

La Destra contro Equitalia

Questa mattina un gruppo di militanti de La Destra, guidati dal Segretario Provinciale, Aldo Rovito, ha manifestato pacificamente per un’ora davanti la sede di Equitalia in Alessandria. “LICENZIAMO EQUITALIA!” e “EQUITALIA SUICIDATI!”, le scritte che campeggiavano sui due striscioni inalberati di fronte all’ingresso di Equitalia in Spalto Gamondio. “Questa è la prima di una serie di manifestazioni di protesta, pacifiche, che La destra organizzerà in Città e nei principali centri della Provincia per protestare contro l’iniquità del sistema fiscale italiano e contro la politica di “rapina fiscale” accentuata dal Governo Monti”, ha dichiarato al termine della manifestazione l’Avv. Rovito.

martedì 1 maggio 2012

La Destra di Alessandria e il Primo Maggio

La Destra di Alessandria celebra il 1° Maggio, Festa del Lavoro, con una conferenza presso la sede di v. dell'Erba, nel corso della quale saranno illustrate le proposte del Programma elettorale del Candidato Sindaco Claudio Prigione, e contemporaneamente saranno ricordate le radici culturali e storichedel nostro Movimento Politico, con una dissertazione del Segretario Provinciale, Avv. Aldo Rovito sul tema "Attualità dell'Umanesimo del Lavoro di Giovanni Gentile". Alla concretezza delle proposte per dare opportunità di inserimento lavorativo ad un numero di giovani, che a progetto avviato, potranno essere dai 100 ai 150 ogni anno nel prossimo quinquennio, nel campo della tutela ecolgica e dei servizi educativi e sociali, si accompagna così la consapevolezza che, ai gravi problemi del presente, non si può dare soluzione nè con il liberalismo che, arroccato sul principio della logica del profitto, vede gli uomini come atomi, nè con il pensiero post marxista che non vedendo altra proprietà se non quella dello Stato, finisce, comunque, per stritolare il soggetto nelle spire del centralismo burocratico-assistenzialistico. Sicchè dopo i grandi meriti dell'umanesimo letterario filosofico e artistico, occorre oggi riconoscere l'importanza dell'umanesimo del lavoro, mediante il quale tutti i "socii" - e non gli "individui" - operando qualitativamente e quantitativamente, diventano padroni del loro destino. Scriveva Gentile nel 1916 (Teoria generale dello spirito come atto puro): "All'umanesimo della cultura, che pure fu una tappa gloriosa della liberazione dell'uomo, succede oggi e succederà domani l'umanesimo del lavoro. Perchè la creazione della grande industria e l'avanzata del lavoratore nella scena della grande storia ha modificato profondamente il concetto moderno della cultura", e ancora, "lavora il contadino, lavora l'artigiano, e il maestro d'arte, lavora l'artista, il letterato e il filosofo" e così facendo si nobilitano in vista di quella "società trascendentale", nella quale, l'uomo èp una persona integrale che si impegna per sè e per la propria famiglia, presente e futura, con lo sguardo rivolto al seclo futuro. E come a questo proposito non ricordare alcuni principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana ( gli articoli 1, 41,42, 46 e 47, in particolare) non molto dissimili, peraltro, dai principi di un'altra Repubblica, per noi più sociale: "Base della Repubblica e suo oggetto primario è il lavoro, manuale, tecnico, intellettuale in ogni sua manifestazione". "La proprietà privata, frutto del lavoro e del risparmio individuale, integrazione della personalità umana è garantita dallo Stato. Essa non deve però diventare disintegratrice della personalità fisica e morale di altri uomini, attraverso lo sfruttamento del lavoro". "Quello della casa non è soltanto un diritto di proprietà, è un diritto alla proprietà della casa"?

giovedì 12 aprile 2012

PROGRAMMA ELETTORALE de LA DESTRA per le elezioni Comunali di Alessandria del 6 e7 Maggio

ELEZIONE DEL SINDACO E DEL CONSIGLIO COMUNALE DI ALESSANDRIA 6-7 MAGGIO 2012
PROGRAMMA ELETTORALE DEL CANDIDATO SINDACO CLAUDIO PRIGIONE E DELLE LISTE “LA DESTRA” E “RI-VIVI ALESSANDRIA”
PREMESSA
Le prossime elezioni comunali non dovranno essere l’occasione per il ritorno al potere locale dell’invadente presenza della sinistra. Il potere opaco degli apparati politico-burocratici dei partiti di sinistra, cui durante i quasi 50 anni delle Giunte targate PCI-PSI era stata sottoposta la Città, riveduto in peggio nei 5 anni di amministrazione Scagni, non deve tornare a guidare la nostra Alessandria. La Destra, consapevole per i Valori e le Idee che rappresenta, di poter contribuire in modo determinante al raggiungimento di tale obiettivo ha ritenuto, in questa fase difficile e complessa della vita politica italiana e locale, di non doversi “intruppare” in una coalizione di centrodestra purchessia, senza un forte impegno sui seguenti punti programmatici:
A) In tema generale di pubblica moralità. L’ente dovrà dotarsi nei primi 60 giorni del mandato di un codice etico da applicare sia alle nomine negli enti di secondo grado, sia ai rapporti economici con imprenditori e professionisti;
B) In materia di assistenza alloggiativa. Impegno forte dell’Amministrazione affinché accanto alle già esistenti formule (contributo all’affitto, programmi di edilizia popolare, ecc. ) sia previsto lo sviluppo di un piano di costruzione di nuovi alloggi da assegnare in proprietà con la formula del Mutuo Sociale, al fine di dare concreta attuazione al principio costituzionale del diritto alla casa, come diritto alla proprietà della casa, di cui all’art. 47 della Costituzione;
C) In materia di risorse idriche. Impegno per una equa ed oculata gestione delle risorse idriche, per tutela sociale delle famiglie, contro la speculazione di un bene primario, l’acqua, che appartiene alla collettività intera e che, purtroppo è un bene limitato. Le aziende pubbliche che gestiscono e distribuiscono l’acqua devono rimanere pubbliche al 100%
D) In tema di servizi sociali. Ad un necessario mantenimento della spesa per i servizi sociali (asili nido, assistenza agli anziani, ai disabili, ecc.) quanto mai necessario e dovuto per fronteggiare la grave situazione di crisi economica che si dovrà affrontare nell’immediato futuro, deve accompagnarsi l’adozione del principio della “preferenza nazionale” per l’erogazione di tutti i servizi sociali di competenza dell’Ente, in modo che nessun cittadino italiano ne sia escluso. Si dovrà altresì in relazione al pagamento delle relative tariffe, introdurre un correttivo “familiare” per alleggerire il costo a carico dei nuclei familiari numerosi o nei quali sia presente un anziano o un disabile (non ricoverati in pubbliche o private strutture) a carico.
E) In tema di gestione del personale. Drastica limitazione di incarichi esterni e di consulenze, accompagnata dalla piena valorizzazione delle risorse umane presenti nell’Ente. Nuove assunzioni (se possibili) solo per pubblico concorso.
Dopo questa doverosa premessa, illustriamo qui di seguito alcuni punti che caratterizzeranno la nostra azione amministrativa nel quinquennio 2012-2017, sui quali abbiamo ottenuto il consenso di un gruppo di cittadini - fuori dai partiti - che vogliono impegnarsi per far Ri-vivere Alessandria, attraverso la Cultura, lo Sport e il Lavoro e per i quali chiediamo il voto dei nostri concittadini.
UNA EMERGENZA: IL RISANAMENTO FINANZIARIO DELL’ENTE
Nei prossimi 5 anni, l’attività amministrativa del Comune sarà inevitabilmente condizionata dal suo necessario risanamento finanziario.
Il primo impegno sarà quello di affidare a qualificati tecnici esterni una approfondita analisi dei conti dell’Ente per eliminare le criticità oggi presenti. Contemporaneamente si aboliranno le consulenze e gli incarichi esterni. L’Ente farà fronte alle esigenze in materia di personale esclusivamente valorizzando le professionalità esistenti, stimolando forme di partecipazione e di formazione ed eliminando eventuali sacche parassitarie. Se si presentasse la necessità e la possibilità di nuove assunzioni,si procederà assolutamente mediante pubblici concorsi. Sarà intensificato l’uso delle più moderne tecnologie informatiche.
La valorizzazione delle partecipazioni dell’Ente nelle ex municipalizzate dovrà necessariamente portare ad una riorganizzazione del sistema AMAG, che dovrà, in modo TRASPARENTE, fornire servizi migliori e a prezzi inferiori ai cittadini e, nel contempo, attraverso una gestione efficace, economica ed efficiente, riversare utili nelle casse comunali, per ridurne l’indebitamento a breve e a lungo termine. Il servizio idrico in ogni caso dovrà rimanere al 100% di proprietà pubblica. All’AMAG dovrà essere affidato anche il compito di investire nelle energie rinnovabili (fotovoltaico, eolico, ecc.) sia nella produzione sia nella ricerca scientifica, in collaborazione con gli Istituti Universitari Piemontesi.
SOCIALE
Di fronte alla preoccupante situazione sociale ed economica che si sta delineando nel nostro Paese, sono numerose le famiglie che avvertono il peso della gestione quotidiana e l’impossibilità di proiettarsi in un futuro sereno.I giovani,a causa della mancanza o della precarietà del lavoro,stentano a formare un proprio nucleo familiare.Quando ci riescono si trovano ad affrontare un nuovo non meno importante problema:a chi affidare quotidianamente i figli dal momento che padre e madre sono costretti a lavorare entrambi per garantire a se stessi e ai figli una vita dignitosa? Anche se la nostra città primeggia per strutture per l’accoglienza di neonati e bambini al di sotto dei tre anni, bisogna dare più sostentamento a quei genitori che lavorano e ai quali manca per lo più la figura dei nonni. Da qui l’impegno a non diminuire qualità e quantità di asili nido e circuiti materno infantili pubblici o privati dove, con l’impegno e il controllo da parte delle istituzioni, si offra un servizio a tutti i genitori bisognosi di lasciare il proprio figlio in un ambito familiare e sicuro .
Il perno fondamentale della società italiana è la famiglia. Se si contribuisce a disgregare la famiglia, privandola di serie politiche di promozione e di supporto, si rende anche meno competitiva e prospera l’intera società; allo stesso modo la negazione dei diritti della famiglia mette a rischio gli stessi diritti della persona: il bene, assoluto ed inalienabile, su cui si fonda la nostra società.
Il ruolo della donna nella società si è evoluto nei tempi.Oggi, raggiunta la parità dei diritti, le donne italiane son ben calate nella realtà sociale, sono lo specchio del loro passato, di cui conservano i valori più significativi, ma sono anche proiettate nel futuro: hanno,infatti, idee precise sul ruolo che spetta loro.Ci troviamo di fronte ad una donna determinata, pronta a sostenere le sue convinzioni e le sue scelte, che non dimentica il retaggio culturale e i valori tradizionali che danno un‘impronta personale alla società in cui vive.


CINQUE PRIORITA’…..
*Sostenere in modo adeguato le giovani coppie nella copertura degli oneri relativi all’abitazione quali l’accensione di mutui per l’ acquisto e la ristrutturazione della prima casa ( housing sociale),prevedendo risorse economiche per offrire aiuto nelle spese per la casa (affitto- luce- gas).
*Favorire l’acquisto della prima casa mediante la formula del “mutuo sociale”, con due conseguenze economicamente significative: l’incremento dell’attività edilizia e il sostegno alle famiglie;
*Aumentare – e non ridurre - l’offerta complessiva, pubblica e privata, di servizi materno infantili, valorizzando al meglio tutte le risorse e le soggettività presenti sul territorio. In particolare favorire l’accesso delle famiglie ai servizi educativi e di cura per i figli nella fascia di età 0 – 3 anni (asilo nidi, servizio badante a domicilio), prevedendo adeguati assegni di mantenimento del reddito per le famiglie che intendono accudire i loro figli a casa fino a 3 anni.
*Realizzare una politica integrata di conciliazione tra esigenze del lavoro ed esigenze della vita familiare. La stessa amministrazione comunale dovrà aumentare gli sforzi avviati per la conciliazione lavoro – famiglia, sviluppando le politiche conciliative come il part-time, i congedi parentali, il telelavoro e la flessibilità oraria per i propri dipendenti.
*Offrire alle famiglie adeguati servizi di supporto educativo che pongano l’attenzione alla “normalità” del disagio giovanile e non soltanto al recupero delle situazioni di “devianza” già esplose, investendo sulla prevenzione piuttosto che sulla repressione.
A conclusione di queste proposte legate ai cicli di vita, un impegno ad esse trasversale nasce dall’appena costituito Consiglio della Famiglia, organo importante che, all’ interno dell’amministrazione comunale, dovrà suggerire, coordinare e proporre gli interventi dei diversi uffici comunali, monitorandone il reale impatto sulle famiglie.
In questa prospettiva sarà ulteriormente valorizzato l’ associazionismo familiare quale strumento di collegamento fra l’ azione pubblica e il mondo reale delle famiglie.
La realizzazione di una rete di solidarietà per “il dopo di noi”, per garantire un futuro dignitoso ai portatori di gravi handicap, una volta venuto meno il sostegno della famiglia, sarà uno dei compiti prioritari della nuova amministrazione.
Sarà avviata la istituzione a titolo sperimentale di un Servizio Civile Comunale, attraverso un piano di impiego per i giovani tra i 18 e i 25 anni, nei settori dell’assistenza ai disabili e anziani, ma anche della tutela del decoro urbano e della manutenzione del verde, con lo scopo di sopperire a carenze dell’amministrazione e di agevolare percorsi formativi di coscienza civica mediante un’esperienza diretta di inserimento nell’ambito di attività di grande importanza sociale proprie del Comune o di altri Enti o Associazioni.
Sarà potenziato l’Ufficio Welfare Animale, per assicurare sempre più ai cittadini la soluzione nel minor tempo possibile delle problematiche legate alla detenzione e tutela degli animali (es. esposti per maltrattamento), attraverso il coordinamento con gli Enti interessati (Polizia Municipale, Ispettori Ambientali, Servizio Veterinario dell'Azienda Sanitaria, Forze dell'Ordine e Associazioni Animaliste), per promuovere campagne di sensibilizzazione e di prevenzione sulle tematiche che riguardano l'abbandono e il maltrattamento degli animali; nel quinquennio si realizzerà il cimitero per gli animali d’affezione conforme alle normative vigenti, di cui si è già avviata la progettazione; sarà costruita “l’Oasi del Gatto”, per la cui realizzazione e l’ammissione a contributo si è già inviato in Regione il progetto.




CULTURA, TURISMO, SPORT
Alessandria, non può competere con altre realtà italiane, come le città d’arte, o anche con altre realtà più ricche, culturalmente parlando, presenti nella nostra regione. Purtuttavia una intelligente politica culturale che sappia valorizzare l’esistente (Museo del Cappello, Fondi del Museo e della Pinacoteca, il sito archeologico di Villa del Foro, la presenza in Città delle realizzazioni architettoniche di Gardella, la vivacità di istituzioni ed associazioni culturali, la presenza di Istituti Universitari) può fare molto per ridare slancio, vigore e nuove prospettive alla cultura cittadina. CULTURA e non propaganda; CULTURA e non sprechi per iniziative costose e che non suscitano sviluppo culturale. Con un razionale uso delle scarse risorse che saranno disponibili, si può fare VERA CULTURA e, al contempo, attrarre in Città visitatori, con evidente ritorno economico per tutta la collettività. Non si può agire da soli: è indispensabile la sinergia con gli altri Enti che operano sul territorio (Provincia, Archivio di Stato, Sovraintendenze) e con i Comuni della Provincia per lo sviluppo e il lancio di percorsi culturali che valorizzino le eccellenze culturali, architettoniche, archeologiche, storiche di tutto il territorio provinciale. Il ruolo di Capoluogo lo si conquista, aprendosi alle altre realtà ed offrendo collaborazione e partecipazione.
Cultura è anche identità: in questa ottica vogliamo valorizzare il ruolo dei nostri anziani, sono persone che hanno più esperienza. La loro esperienza è una risorsa fondamentale per tutta la comunità; vanno conosciuti, rispettati, coinvolti; la loro esperienza va condivisa, la memoria collettiva va tramandata. Una città che non si occupa dei propri anziani o li relega alla marginalità, cancella il proprio passato, crede di vivere nel presente e non ha futuro. Noi vogliamo che gli anziani siano inseriti nel tessuto cittadino, che dicano la loro, che ci raccontino questa città: dove sono, ad esempio, quelli che hanno costruito con le loro mani le fortune industriali di questa Città; con loro e per loro, ma soprattutto per i nostri figli e i nostri nipoti, il Museo del Cappello e la Gambarina vanno sempre più sorretti, valorizzati e fatti conoscere.
‘E indispensabile e va ricercata e perseguita la collaborazione con le associazioni di categoria del settore turistico-alberghiero, con gli operatori del turismo, con le agenzie di viaggio e con le imprese di trasporto, per far conoscere al di fuori dei confini regionali e nazionali il “prodotto Alessandria”. Prevedere con i commercianti manifestazioni ed eventi per tutto l’arco dell’anno.

Affermare una nuova cultura dello sport significa pensare alla pratica sportiva ed alle infrastrutture (dagli impianti sportivi agli spazi all’aria aperta) per rispondere alle esigenze sia del singolo sia della cittadinanza in maniera modulata e differenziata favorendo la crescita del suo settore di base con particolare riferimento alle Associazioni che svolgono attività di avvio allo sport in età scolare. In questa ottica si dovrà ricostituire e rilanciare la “Consulta Comunale per lo Sport”, come strumento per l’avvio di una politica seria di sostegno alla pratica sportiva per tutti e per tutte le età.
Lo Sport è anche cultura: per questo proponiamo che, in un rapporto di stretta e sana collaborazione con l’U.S. Alessandria Calcio e con le organizzazioni dei tifosi, sia realizzato il Museo del Calcio. Per quanto riguarda lo sport agonistico, occorre pensare fin da subito alla realizzazione di una “Cittadella dello Sport”, nella quale ricollocare sia l’ormai vetusto e inadeguato “Palazzetto dello Sport”, ma anche un nuovo e moderno campo di calcio che sostituisca il glorioso “Moccagatta”, e una piscina olimpica; i primi due anni del mandato dovranno vedere l’Amministrazione impegnata nella localizzazione della Cittadella dello sport e nella definizione del progetto di massima. In questa fase sarà determinante il contributo di idee e suggerimenti del Coni, delle Federazioni Sportive, delle Società e dei tifosi; la realizzazione dovrà avvenire con la formula del “Project financing”, senza costi a carico dell’Amministrazione Comunale
LAVORI PUBBLICI
Nei prossimi anni, per la situazione generale di criticità finanziaria degli enti locali e in particolare del nostro Comune, occorrerà limitarsi alle necessarie e indispensabili opere di ordinaria manutenzione. Riteniamo comunque che una buona manutenzione dell’esistente, puntuale e ben realizzata, sia più valida di decine di opere dispendiose e spesso inutili. In primo piano dovrà essere posto l’obiettivo della eliminazione delle barriere architettoniche da tutte le strutture pubbliche (giardini, scuole,uffici comunali), con piena valorizzazione del neo costituito Ufficio del “Disability Manager”.
Altro obiettivo prioritario della nuova amministrazione sarà costituito dalla eliminazione dell’amianto eventualmente ancora presente in strutture comunali e da un attento monitoraggio e controllo dell’amianto presente in edifici di proprietà di privati e di altri enti pubblici.
La viabilità cittadina dovrà essere modificata per rendere più agevole e piacevole l’arrivo e la sosta in centro a pedoni, ad anziani, a disabili, a mamme con carrozzine; in questa ottica l’uso dei parcheggi a corona del centro storico va incentivato mediante apposite tariffe ridotte; una riduzione o un’abolizione delle tariffe nell’orario 12,45 – 14,30 nel Parcheggio di Piazza della Libertà può essere introdotto, dopo un periodo di sperimentazione.
Vanno potenziati e completati i percorsi ciclabili.
Nell’aggiudicazione degli appalti il criterio del maggior ribasso dovrà essere contemperato con altri parametri relativi alla sicurezza del lavoro, alla qualità dei materiali, al rispetto dei tempi di esecuzione.
DALL’ISOLAMENTO ALLA CRESCITA
Alessandria è vissuta negli ultimi decenni nell’illusione che la sua posizione geografica, al centro del cosiddetto “triangolo industriale”, potesse, da sola, costituire il volano per il suo sviluppo.
I fatti hanno dimostrato che non è così: senza iniziative locali, lo sviluppo e la crescita non si creano da soli. L’Amministrazione Comunale può svolgere un ruolo indiretto, ma importante, di stimolo, coordinamento e supporto, per lo sviluppo e la crescita dell’economia locale. Potrà svolgere questo ruolo con maggiore autorevolezza se saprà aprirsi alla necessaria collaborazione con le associazioni imprenditoriali, con gli altri Comuni della Provincia, con la Regione Piemonte.
In questa prospettiva, la realizzazione del Terzo Valico e della linea ad Alta Velocità della Torino – Lione, vanno viste positivamente, come elementi che possono concorrere allo sviluppo dell’economia di tutta la provincia: occorre, però, saper cogliere le occasioni e le opportunità con spirito aperto al nuovo ed al progresso. Il Comune di Alessandria dovrà essere presente ai Tavoli in cui si decidono i percorsi, le modalità di esecuzione, le compensazioni.
La crescita economica della Città può riprendere solo se dal Comune verranno indicazioni precise e concrete per nuove iniziative imprenditoriali. Il Comune dovrà essere il luogo in cui qualsivoglia imprenditore possa trovare in modo trasparente e rapido le informazioni e i consigli per insediare la propria Impresa sul territorio Comunale. Rendere effettivo con il potenziamento dello Sportello Unico per l’Impresa, l’obiettivo “Aprire un’impresa in un giorno”. Occorrerà agevolare le nuove idee d’impresa, con particolare riferimento alle cooperative giovanili, di donne e alle cooperative sociali di tipo “B”; un apposito Ufficio del comune dovrà fornire la necessaria consulenza ed assistenza, in collaborazione con le associazioni cooperative, con la Camera di Commercio e con la Regione.
PARTECIPAZIONE e DECENTRAMENTO
La nostra Città è stata protagonista nei decenni passati del decentramento interpretato anche come strumento di partecipazione attiva dei cittadini alle scelte dell’Amministrazione Comunale.
Negli ultimi 20 anni, però, non si è riusciti o non si è voluto a dare a questi organismi decentrati effettivi poteri. Il costo delle 5 Circoscrizioni (complessivamente 500.000 €. l’anno a fronte dell’erogazione di contributi per non più di 100.000 €.: unica attività lasciata alla diretta gestione di questi organi di decentramento): non sarebbe più giustificabile. L’intervento del Legislatore Nazionale che ha abolito le Circoscrizioni nelle Città con meno di 500.000 abitanti, impone di verificare nuove forme attraverso le quali rilanciare la partecipazione dei cittadini alla vita del Comune. Obiettivo della nuova amministrazione dovrà essere quello di rendere effettivo il principio contenuto nel rinnovato Statuto del Comune, secondo il quale le scelte dell’Amministrazione dovranno essere condivise con i cittadini e non imposte dal “palazzo”. Sarà prioritario quindi affrontare nei primi mesi la necessaria revisione del regolamento della partecipazione, per adeguarlo a quanto al riguardo previsto dallo statuto. In questa ottica dovranno essere costituite apposite Consulte nelle quali i cittadini singoli e associati possano far sentire la propria voce ed offrire all’Amministrazione la propria consulenza (Consulta dello Sport, del Volontariato, Consulta dei Giovani, Consulta economico-sociale).
LOTTA ALL’EVASIONE E ALL’ELUSIONE FISCALE
Il problema dell’evasione fiscale è un argomento importante al centro del dibattito politico. Da un lato l’elevata pressione fiscale, dall’altro una altrettanto elevata fascia di evasione e di elusione degli obblighi fiscali. “Pagare tutti per pagare di meno” sembra essere l’approccio giusto per ridurre la pressione fiscale sui contribuenti onesti. Con la Legge 248 del 2005 si è stabilito che i Comuni che partecipino alle attività di accertamento fiscale, ottengano una quota pari al 30% (aumentata al 33% dalla Legge n. 122 del 2010, che ha anche previsto la costituzione dei Consigli Tributari) delle maggiori somme relativi a tributi statali effettivamente riscossi.
La nuova Amministrazione, entro i primi sei mesi, dovrà: approvare la Costituzione del Consiglio Tributario, che collabora con l’Agenzia delle Entrate nella lotta all’evasione discale; provvedere al contempo al necessario potenziamento in risorse umane e tecnologiche dell’Ufficio Tributi; attivare processi di collaborazione tra i diversi Uffici al fine di attivare processi virtuosi di controllo incrociato dei dati - anche mediante l’incrocio dei dati attinenti l’area anagrafica e tributaria; sottoscrivere protocolli d’intesa predisposti dall’ANCI per la collaborazione agli accertamenti sulle imposte e i tributi Regionali e Statali.
Le maggiori entrate che deriveranno al Comune da questa attività consentiranno altresì, non solo di riequilibrare i bilanci futuri del Comune, ma anche di operare progressivamente una riduzione nell’applicazione dei tributi di competenza comunale.
Occorrerà nell’immediato verificare tutte le possibilità di applicare per l’IMU (l’imposta sugli immobili che sostituisce l’ICI) riduzioni e sconti per le giovani coppie, per le famiglie con anziani non autosufficienti o con portatori di handicap gravi a carico.
ALCUNE INIZIATIVE PER I PRIMI SEI MESI DELLA NUOVA AMMINISTRAZIONE
1) Affidare a qualificati tecnici esterni una approfondita analisi dei conti dell’Ente per eliminare le criticità oggi presenti e fare in modo che Alessandria torni ad essere un Comune “virtuoso”.
2) Adozione di atti amministrativi per individuare beni e servizi da acquisire tramite cooperative sociali finalizzate all’assolvimento dell’impegno di reinserimento lavorativo delle persone svantaggiate.
3) Immediata riorganizzazione della macchina comunale in nome dell’efficienza e della meritocrazia.
4) Adozione di un piano di indirizzo con queste finalità: modifica del regolamento edilizio per agevolare ancora di più il risparmio energetico e l’impiego di fonti rinnovabili per riscaldamento, raffreddamento, produzione acqua calda, illuminazione; piano di installazione di pannelli fotovoltaici su tutti gli edifici di proprietà comunale, come sedi comunali e plessi scolastici; piano per l’installazione di pannelli solari termici negli impianti sportivi e negli edifici pubblici cittadini, con l’impegno di destinare i risparmi economici che ne conseguiranno, nella manutenzione e messa in sicurezza degli edifici scolastici.
5) Istituzione di un fondo di rotazione comunale per la lotta all’usura, la prevenzione e il contrasto al sovraindebitamento.
6) Avviare, in collaborazione con il SERT, una campagna di sensibilizzazione e informazioni sui rischi della ludopatia, al fine di contribuire efficacemente ad un effettivo contrasto alla “Dipendenza da Gioco d’Azzardo Patologico”; intensificare i controlli di competenza della Polizia Municipale sui locali pubblici e sui circoli privati in cui sono installati i giochi elettronici.