martedì 19 gennaio 2010

ALESSANDRIA INTITOLERA’ UNA SEDE STRADALE A GIORGIO ALMIRANTE?

ALESSANDRIA INTITOLERA’ UNA SEDE STRADALE A GIORGIO ALMIRANTE?

Sembra di sì, stando al voto espresso dalla Commissione Toponomastica, che dobbiamo ricordare, non è una commissione con poteri decisionali, in quanto l’ultima parola spetta al Sindaco. Intanto, come cofirmatario col collega Bocchio della proposta di intitolare una sede stradale a Giorgio Almirante, voglio ringraziare pubblicamente i Gruppi Consiliari che hanno espresso parere favorevole: La Lega Nord, AN-PdL, Forza Italia - PdL, Prima Alessandria. Mi dispiace che gli altri gruppi, astenendosi, non partecipando al voto o votando contro, abbiano impedito una votazione unitaria, lasciando prevalere lo spirito di fazione su quello della pacificazione nazionale.Voglio qui brevemente ricordare uno solo dei meriti politici che la Storia ha già riconosciuto a Giorgio Almirante (tralascio pertanto di parlare di altre qualità che pur possedeva in sommo grado: la cultura, la capacità oratoria, l’onestà, la dirittura morale), per soffermarmi su un aspetto che va riconosciuto a Lui come Segretario per lunghi anni del Movimento Sociale Italiano e comunque come leader importante di quel partito anche nei periodi in cui non ne era alla guida. Si deve infatti ad Almirante (ed agli altri fondatori del MSI, fra tutti ad Arturo Michelini e a Pino Romualdi) se nell’immediato dopoguerra una massa di giovani reduci, di epurati, di ex prigionieri, di rimpatriati dalle Colonie e dalle Terre perdute, che altrimenti avrebbero potuto subire la pericolosa fascinazione del ricorso alla lotta armata (anche se magari solo per autodifesa o per spirito di rivalsa), fu indirizzata invece verso la democrazia intesa dapprima, forse, soltanto come metodo, ma poi, progressivamente, sempre più, come valore in sé. Erano infatti già nati i FAR (Fasci di Azione Rivoluzionaria) in quel 1946, e a Roma come a Milano e a Torino avevano già compiuto alcune azioni rilevanti, anche se solo dimostrative, ma non era difficile prevedere che, anche a fronte di una probabile reazione violenta dello schieramento avversario (si noti che peraltro la “Volante Rossa” agì a Milano ancora nel 1947 e nel 1948 con gli omicidi del giornalista De Agazio e del generale Gatti: non avrebbe avuto certo bisogno di molte provocazioni per scatenarsi ancora di più!), si sarebbero potuti riaccendere i fuochi non ancora sopiti della guerra civile.Ma la giovane democrazia italiana non aveva bisogno di ciò!L’integrazione della “generazione che non si è arresa” (così fu definita quella massa di giovani che, a guerra chiaramente perduta, erano accorsi a combattere sotto i vessilli della RSI solo “per l’Onore d’Italia” contro quello che era ritenuto il “tradimento dell’8 Settembre”) nella vita democratica del Paese, è stato senza dubbio un risultato di cui va dato merito a Giorgio Almirante.Se è ovvio e scontato attribuire ai Partiti rappresentati nell’Assemblea Costituente, il ruolo di fondatori della Repubblica Italiana, non si puo’ sottovalutare, dal punto di vista appena illustrato, il contributo del Movimento Sociale Italiano e di Giorgio Almirante quantomeno al rafforzamento e al consolidamento delle Istituzioni Repubblicane.Ecco perché sarebbe stata preferibile una approvazione a più larga maggioranza, ma credo che gli Alessandrini condivideranno queste mie considerazioni.
Aldo RovitoConsigliere Comunale Segretario Provinciale La Destra

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