VIETATO SABOTARE LA RINASCITA DELLA DESTRA
Confesso di essere andato sabato scorso a Milano con tanta speranza; li' c'era la convention di Fratelli d'Italia, ero stato invitato, pensavo di dover parlare di contenuti. Poi ho scoperto che eravamo una dozzina di oratori, cinque minuti ciascuno, e' finita parlando d'anagrafe. Così non si va da nessuna parte. Mi è persino capitato di ascoltare un'esilarante apologia di Pinuccio Tatarella, dipinto come l'anziano che fece posto a Fini. Chi parlava non sapeva che in realtà comandava proprio Pinuccio. Che infatti andò a fare il vicepresidente del Consiglio nel primo governo Berlusconi - 1994 - con delega alla comunicazione (e non so se mi spiego...).
Parlano di anagrafe quei giovani che stettero zitti quando Fini decise di chiudere i battenti di Alleanza nazionale e si permettono di concionare sul futuro che non hanno. Perché sono vecchi sognatori di poltrone che non avranno mai, se pensano di continuare lungo questa strada.
Spero che dietro l'empasse riscontrato a Milano non ci sia una lotta tra chi vuole Giorgia Meloni leader e chi dice di volerla, come La Russa. Il quale, se l'andazzo prosegue, sara' il primo ad essere impallinato dai suoi. Poi, tocchera' a Rampelli (classe 1960, appena un anno meno di me e lo stesso numero di mie legislature), Crosetto (classe 1963) e via discorrendo. Ci si fermerà pietosamente solo davanti agli asili.
È un peccato che strada facendo - eppure hanno già nove deputati - Fratelli d'Italia dia spazio a chi vuole evitare una destra unita. Unita dai contenuti del tempo odierno. Chi ha ottenuto un risultato brillante alle elezioni - una manciata di voti dal 2 per cento - potrebbe capitanare agevolmente il processo di ricomposizione di un'area.
Dicono di no e non si capisce perché.
Noi continueremo a parlarne, pero', perche' non ci frenano le paturnie giovanilistiche maturate all'ombra di Verdini, e venerdì saremo a Frosinone a parlare di questo progetto che abbiamo ribattezzato "Next An", la destra prossima ventura, non piu' semplicemente ex.
Parleremo di coerenza e di valori, di sociale e di Europa; non indagheremo sulle scelte altrui di ieri, vantando le nostre. Rispetto per tutti. Anzitutto da parte nostra.
Francesco Storace
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